Nelle ore successive, con modeste emissioni a causa della giornata festiva, le concentrazioni di PM10 sono diminuite, ma il bilancio del 1 gennaio è che pressoché tutte le stazioni della rete di monitoraggio regionale hanno superato il limite di 50 microgrammi per metro cubo, con valori superiori a 60 microgrammi nelle aree rurali e a 200 nell’area metropolitana di Napoli. Negli altri capoluoghi campani i picchi orari sono stati meno rilevanti e le concentrazioni medie giornaliere, pur superiori ai limiti, sono generalmente rimaste al di sotto dei 100 microgrammi per metro cubo. La composizione del particolato mostra la prevalenza di polveri ultrasottili PM2.5 e PM1 pari all’80% della massa di PM10.
Le nebbie osservate sono riconducibili in parte alle polveri sottili soltanto nelle prime ore del nuovo anno, a causa di emissioni da articoli pirotecnici e venti deboli. Nelle ore successive, la causa della nebbia è la condensazione del vapore acqueo con temperature di rugiada uguali a temperatura dell’aria. Il meccanismo di formazione della nebbia è il raffreddamento di aria molto umida: a temperature più basse il vapore acqueo gassoso condensa in goccioline di dimensioni di pochi micron.
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