Il budget viene pertanto prosciugato quasi ovunque entro il 10 di ogni mese. In pratica, in dodicesimi, ogni trenta giorni, si ripresenta quello che un tempo si verificava a fine anno, quando per tre o quattro mesi l’assistenza in convenzione restava al palo. E così, ancor prima di metà mese, progressivamente, tutte le strutture si ritrovano a secco e scatta il no dei centralini. L’unica soluzione è rassegnarsi a mettersi in coda e aspettare il prossimo giro. Anche la prenotazione dilazionata, tuttavia, di mese in mese, finisce per superare ampiamente i tempi medi fissati dalle linee guida nazionali. Chi può mette mano alla tasca gli altri spesso rinunciano. Una odissea per pazienti anziani, cronici e fragili costretti a frequenti controlli, riacutizzazioni e spesso anche ad accessi impropri in pronto soccorso nella impossibilità di sciogliere in breve tempo un dubbio diagnostico posto dal curante.
«Se c’è qualche laboratorio privato che dice che ha superato il tetto di spesa il 10 del mese gli mandiamo i carabinieri. Non intendiamo subire ricatti da parte di nessuno». Aveva detto qualche mese fa il governatore della Campani, Vincenzo De Luca
Fonte LIRATV.it
Fortunatamente noi abbiamo Papino, il Grande Bluff ed una Sanità eccccezzzionale…..
In Campania siamo i migliori su tutti i fronti…
Abbiamo anche Pierino Prezzemolino che esterna a 360° e dice che risolve tutti i problemi….
Peccato che purtroppo c’è tantissimo fumo che producono girando la manovella….
I tetti di spesa non devono esistere. bisogna prendere consapevolezza del fatto che un’anomalia come quella campana (coesistenza di sanità pubblica e privata che viaggiano su binari indipendenti e nemmeno paralleli … perché spesso si intrecciano!) va affrontata razionalizzando! ad es: va riconosciuto a ciascun singolo cittadino il DIRITTO di essere sottoposto ogni anno a un numero x di valutazioni ematochimiche, strumentali e cliniche sulla base della patologia dalla quale è affetto e la regione stanzia per quel cittadino un numero di risorse annuali ben definite! Attualmente invece la regione paga indiscriminatamente a qualunque azienda privata convenzionata TUTTO ciò che la stessa gli fattura! ….. e vorrei analizzare in dettaglio tutte le richieste di pagamenti che queste “aziende” propongono annualmente alla regione! … ne vedremmo delle belle!!!! cmq il problema di base sta nel fatto che la regione paga le analisi di zia peppina che siccome ha paura di ammalarsi, pretende dal suo medico curante “tutte e’ nnnnalis!!!!!!!!” anche quando non ce ne sarebbe assolutamente bisogno!!!!!! poi, per colpa delle molte zie peppine e dei loro imbecilli medici curanti …. si esauriscono le risorse e il povero paziente neoplastico deve pagarsi il suo PSA, la sua TAC, la sua risonanza!!!!!!
È il risanamento modello de lucra, premi ai dirigenti, sperperi mancato controllo, culpa in eligendo, cattedrali doppioni nello stesso luogo (megaspeculazione ospedaliera da 400.000.000 di euro) mentre si lasciano marcire ed non funzionare ospedali e prontosoccorso esistenti, danno erariale, e poi risparmio togliendo cure ai malati, sulla pelle dei malati.
È il risanamento modello de lucra, premi ai dirigenti, sperperi mancato controllo, culpa in eligendo, danno erariale, cattedrali ospedali doppioni nello stesso luogo (megaspeculazione ospedaliera da 400.000.000 di euro) mentre si lasciano marcire ed non funzionare ospedali e prontosoccorso esistenti, e poi risparmio togliendo cure ai malati, sulla pelle dei malati.