Davide Nicola ha pubblicato, sul proprio profilo Facebook, un post nel quale spiega com’è maturato il clamoroso dietrofront del presidente Danilo Iervolino, che lo ha richiamato sulla panchina della Salernitana dopo averlo esonerato 24 ore pria
“Vi racconto la verità. Nella giornata di ieri ho ricevuto una telefonata dal Presidente Iervolino che con i suoi modi, sempre amabili e gentili, mi ha spiegato le ragioni della sua decisione che ha preso con amarezza ma che doveva segnare la discontinuità dopo la bruttissima partita a Bergamo contro l’Atalanta.
Ho fatto subito mea culpa, assumendomi tutte le responsabilità di una prestazione non adeguata e della conseguente pesante sconfitta. Perché credo in questa quadra così come negli uomini che la compongono, così come credo nella grande Società che ha alle spalle. Ho chiesto con tutte le mie forze al Presidente di rivedere il provvedimento di esonero, sapendo di toccare le corde di un animo umano che ha profonda sensibilità per capire e vuole fortemente costruire un calcio diverso. Perché amo Salerno e credo ciecamente in questo progetto.
“Storie di uomini che fanno grandi cose”: così ci ha sempre detto il Presidente, che – come ho sempre riconosciuto – è stato il principale artefice della salvezza della passata stagione. È lui ad averci inculcato passione, personalità e ferocia nel raggiungere cose impossibili. È lui che crede fortemente che quando gli uomini tirano tutti verso la stessa direzione sono capaci di cose straordinarie.
E io di cose straordinarie già gliene ho viste realizzare tante. Dalla sua prodigiosa impresa nel mondo della formazione, ai suoi sorprendenti progetti nel campo dell’editoria fino agli stravolgimenti in pochi mesi anche del mondo calcio. Questi sono gli uomini a cui non voglio rinunciare, ringrazio il Presidente di avermi chiamato, questa è la dimostrazione che il calcio nuovo è un calcio di passione e di cuore e per questo VOGLIO ripagare la sua fiducia con tutte le mie forze e con tutta la passione che ho.
Con la Direzione Sportiva guidata da Morgan De Sanctis, che ringrazio per la mediazione senza la quale questa operazione non sarebbe stata possibile, ci aspettano settimane di lavoro durissimo e di confronto continuo per il raggiungimento dei nostri obiettivi.
Ora ripartiamo insieme, TUTTI, e raccontiamo un’altra straordinaria storia di calcio, restituendo alla tifoseria granata la stessa passione e lo stesso senso di appartenenza che ci dimostra incondizionatamente.
Questa è Salerno, questa è la Salernitana: molto più di una squadra di calcio“.
Perdonatemi, ma di che PROGETTO state parlando?
Dai toni, e conoscendo abbastanza come si vive la “Salernitana” dalle nostre parti, immagino si parli di un progetto mirato a vincere le partite di campionato, costi quel che costi. Perché l’unica cosa che conta è questo, in questo sport.
Io non seguo il calcio, non ho mai giocato a calcio, ma sono un grande sportivo da un cinquantennio, anche agonista e penso che si debba un pò riflettere sul modo di intendere la Salernitana Calcio, a Salerno.
Il calcio è un gioco e l’unica cosa che conta è divertirsi e, su questo, la tifoseria salernitana è sicuramente pienamente d’accordo, dimostrando l’amore indissolubile per il colore granata, a prescindere dai risultati. Recandosi ovunque a tifare, in qualsiasi condizione, anche se la squadra ha perso 10 partite di seguito: loro sono sempre li, a tifare.
Allo stadio (o in tv) un tifoso, in particolare un tifoso della Salernitana, vuole solamente assistere ad uno spettacolo, uno spettacolo entusiasmante, emozionante. Un tifoso vuole vedere i suoi beniamini dare l’anima in campo e per raggiungere questo occorre un PROGETTO non semplice, certamente non fondato sull’obiettivo di vincere le partite ad ogni costo.
Pertanto, detto ciò, un PROGETTO, visto che deve esserci, ritengo debba mirare a infondere gioia e gusto del divertimento in tutto il team, dall’allenatore al quarto portiere in panchina, passando dai preparatori atletici e dagli amministratori e alle categorie giovanili etc etc.
Basta ad allenatori deperiti dallo stress, con borse sotto agli occhi che arrivano alle ginocchia, giocatori stanchi, depressi, amministratori incravattati affannati a cercare a tutti i costi di vincere le partite, sennò chissà cosa perdono.
Lo sport non è questo. Lo sport è vita, è adrenalina, è divertimento, è linfa, è sudore che diletta, è occhi che brillano di voglia di dare il massimo.
Con questi ingredienti il risultato di una partita è solo un optional e la tifoseria salernitana, in particolare, questo lo sa già benissimo e non attende altro, ne sono certo.
Grande uomo, grande allenatore… spero davvero, al di là della mia fede sportiva, che la vita gli rigali tante soddisfazioni! Forza mister e forza salernitana
Allenatore senza P…E!!!ti dovevi già dimettere dopo gli 8 goal di Bergamo…. addirittura hai chiesto di rientrare!!!! ?? Anche se mi sa tanto di bufalaaa!!!forse nessuno è voluto venire alle condizioni del chiacchierone!!!!e quindi si è deciso di non spendere…. penso che il prossimo allenatore sarà colantuono perché si prevedono altre imbarcate di goal!!!