Ho ascoltato le sue parole istante per istante mentre il mare inesorabilmente distruggeva ogni cosa, parole condite da rabbia, dolore e disperazione ma anche tanta dignità e determinazione nella voglia di tornare a rimettere quanto prima in piedi tutta la sua vita e quella della propria famiglia ripristinando l’impresa balneare.
Ecco è proprio in momenti come questi che monta la rabbia per i commenti troppo spesso facili verso la categoria, categoria che al 90% è composta soprattutto da imprese a carattere familiare con l’ “imprenditore” primo lavoratore della propria attività, ironie spicciole per presunti guadagni milionari e per attività “ricche” senza mai problemi, la nostra in un momento terribile per gran parte dei nostri imprenditori, vuole essere una testimonianza, l’ennesima, che nel momento più basso del supporto e della solidarietà di una pubblica opinione, va tutelata e difesa in primis dalle istituzioni locali.
È qui che il proprio tessuto economico e sociale può essere facilmente capito, compreso ed aiutato concretamente, perché conclude il Presidente Esposito, le persone oneste e i lavoratori del settore balneare trasparenti e virtuosi vanno aiutati in tutti i modi possibili con i fatti.
In questo momento che dura da troppo tempo, non ci spaventano soltanto le mareggiate sempre più violente ci spaventano gli alibi di burocrazia e cavilli che devono essere recepiti anche dalla UE che vorrebbero così come nel caso triste del “lido azzurra” spazzare via i sacrifici, il lavoro e la dignità di chi lavora onestamente occupando dietro pagamento piccole porzioni di spiaggia. I problemi sono ben altri probabilmente.
Come fiba Confesercenti siamo vicini all’amica Caterina, alla sua famiglia, ed a tutti coloro che stanno vivendo momenti di tensione e di criticità, fiba Confesercenti sarà al loro fianco per garantire la continuità aziendale delle nostre imprese e per sostenere i nostri imprenditori uomini e donne con enormi valori culturali e morali sulle spalle.
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