Le indagini hanno consentito di ricostruire la dinamica dei fatti accertando che, alla base degli stessi, vi erano dei dissidi familiari e che lo scoppio dell’ordigno era dovuto ad una ritorsione nei confronti delle vittime, parenti ed alcuni degli indagati. Proprio il contesto in cui i reati sono stati consumati ha reso particolarmente complessa la ricostruzione dei fatti, atteso il rapporto di parentela tra vittime e indagati e l’inevitabile coinvolgimento di familiari di ambo i nuclei.
Attraverso una certosina attività di indagine i Carabinieri hanno accertato che la sera del 31 dicembre 2021, due giovani a bordo di un motorino avevano sistemato nei pressi di una macelleria situata in Corso Trieste una bomba carta: la particolare micidialità dell’ordigno aveva provocato non solo il danneggiamento del negozio ma anche quello di un’auto parcheggiata nelle vicinanze.
I due giovani, dopo essersi allontanati rapidamente dal luogo dei fatti avevano abbandonato il ciclomotore per essere poi recuperati da altri 3 individui a bordo di un’auto che li aveva seguiti durante il corso di tutte le operazioni. La visione dei filmati e le investigazioni dei Militari hanno permesso ai Carabinieri di individuare le cinque persone e di denunciarle alle Procure competenti.
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