Il sollecito, anche conosciuto come “lettera di allerta”, nasce con lo scopo di ridurre l’evasione fiscale, invitando i contribuenti a ravvedersi rispetto alle situazioni di anomalie nei pagamenti scoperte durante i controlli del fisco.
Nel 2022 l’invio di queste missive hanno portato al versamento di 3 miliardi di euro entro il 31 dicembre. Un importo che ha superato di gran lunga le aspettative dei 2,45 miliardi di euro. Per tale ragione, con l’inizio del nuovo anno, l’Agenzia delle Entrate ha deciso di proseguire su questa lunghezza d’onda e, nel giro di poche settimane, saranno 2,6 milioni gli italiani chiamati a rispondere rispetto ad eventuali mancati pagamenti.
Una missiva da parte dell’Agenzia delle Entrate genera sempre molta preoccupazione nei contribuenti. Tuttavia, nel giro di poche settimane, saranno milioni gli italiani raggiunti dalla cosiddetta “lettera di allerta” da parte dell’Agenzia delle Entrate. Infatti, nel caso in cui l’ente dovesse riscontrare delle anomalie dall’incrocio delle varie informazioni dell’anagrafe tributaria, provvederà a sollecitare il contribuente interessato a regolarizzare spontaneamente la propria posizione.
Lo scorso anno, sono state inviate quasi un milione e mezzo di lettere, alle quali i contribuenti interessati dal provvedimento hanno risposto con un versamento di quasi due milioni di euro, superando di gran lunga gli obiettivi prefissati. Sulla scia dei risultati positivi del 2022, l’Agenzia delle Entrate ha deciso di alzare l’asticella, per cui, i contribuenti che riceveranno la lettera di allerta saranno 2,6 milioni, esattamente un milione in più rispetto al 2022.
Ad ogni modo, è opportuno specificare che proprio come l’anno precedente, potrebbe incontrare dei “falsi positivi”. In altre parole, potrebbe essere inviato il sollecito di pagamento anche a contribuenti che in realtà non hanno commesso alcun errore o omissione nei versamenti delle tasse dovute. Tuttavia, anche sotto questo aspetto, la situazione sembra essere migliorata. Infatti, grazie all’evoluzione del metodo di incrocio delle varie informazioni dell’anagrafe tributaria, il margine di errore dovrebbe essere notevolmente più ristretto. Qualora si dovesse ricevere, comunque, una lettera di allerta da parte dell’Agenzia delle Entrate, potrebbe essere opportuno rivolgersi al centro di assistenza fiscale (CAF) di fiducia per avere tutti i dettagli sulla procedura da seguire.
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