Per tutte le famiglie che hanno già in pagamento l’assegno dallo scorso anno – come riporta il sito web ilmessaggero.it – non ci sarà bisogno di rifare la domanda, verrà rinnovato in automatico. Sarà però necessario invece rifare l’Isee per ricevere la somma spettante adeguata alla situazione economica.
Nel caso in cui l’indicatore non venisse aggiornato entro il 28 febbraio si riceverà solo l’importo minimo di 50 euro. Sarà comunque possibile comunicare l’Isee anche nei mesi successivi, fino al 30 giugno, senza perdere gli arretrati.
Per avere il rinnovo automatico, ma con la somma adeguata al reddito, bisogna dunque o presentare l’Isee aggiornato sul sito dell’Inps o rivolgersi a un Caf. Per chi invece non avesse ancora mai richiesto l’assegno o per chi ha visto la propria richiesta respinta, revocata, rinunciata o decaduta è possibile presentare una nuova domanda.
L’assegno da questo mese sarà rivalutato in base all’andamento dell’inflazione: ma lo scatto dell’8,1 per cento riguarderà non solo gli importi (a partire da quello base di 175 euro mensili) ma anche le soglie Isee in base alle quali il beneficio viene graduato. Siccome però è improbabile che i valori dell’indicatore (riferiti all’anno 2021) siano cresciuti come l’indice dei prezzi al consumo lo scorso anno, il miglioramento effettivo per molte famiglie sarà maggiore e in vari casi a due cifre.
Attualmente l’assegno base per il figlio minorenne è di 175 euro al mese, riconosciuto ai nuclei con Isee non superiore a 15 mila euro. Al di sopra di questa soglia l’importo decresce gradualmente di 0,5 euro al crescere di 100 euro del valore dell’indicatore. Così a 20 mila euro se ne prendono 150 e così via, fino ad arrivare ai 40 mila euro di Isee: oltre questo valore (e in ogni caso per i nuclei che non presentano la relativa dichiarazione) l’importo erogato resta fisso a 50 euro.
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