L’allora premier Conte annunciava, la sera del 9 marzo 2020, la firma di un decreto storico: qualche ora dopo l’intera Italia sarebbe entrata in lockdown per contenere la pandemia di Coronavirus. “Non ci sarà più una zona rossa, non ci saranno più zona uno e zona due, ma un’Italia zona protetta. Saranno da evitare gli spostamenti salvo tre ragioni: comprovate questioni di lavoro, casi di necessità e motivi di salute”, l’annuncio del presidente del Consiglio.
Le strade vuote e le file ai supermercati, la resistenza dalle finestre con canti e applausi e gli striscioni con gli arcobaleni ottimisti sui balconi. Tre anni fa l’Italia piombava in uno dei momenti più tragici dal Dopoguerra, scoprendo per la prima volta quel termine inglese, lockdown, che svuotò vite e città.
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