Con le perquisizioni gli investigatori sono alla ricerca di ulteriori elementi di prova per definire le condotte di responsabilità dei soggetti coinvolti negli eventi.
Lo scontro tra alcuni rappresentanti delle due tifoserie – che erano in transito in quel tratto autostradale dirette rispettivamente la prima a Genova (per disputare la partita di calcio Sampdoria – Napoli) e l’altra a Milano (dove era in programma il match Milan-Roma) – fu durissimo, anche mediante l’utilizzo di oggetti contundenti. Per diversi minuti elementi di opposte fazioni si sono fronteggiati su più aree del tratto autostradale adiacente all’area di servizio, impegnando direttamente la corsia di transito in direzione Nord, di fatto determinando l’interruzione del traffico veicolare che protratto nel tempo ha causato una coda di veicoli fermi lunga circa 9 chilometri.
Il continuo lancio di oggetti reciproco, l’accensione di torce e l’esplosione di petardi interessò anche la carreggiata opposta, in direzione sud, creando serie condizioni di pericolo per i mezzi in transito. La successiva attività di approfondimento investigativo si è concentrata sull’analisi delle immagini realizzate nell’occasione da alcuni automobilisti, nonché da quelle registrate dal sistema di videosorveglianza.
Le indagini hanno consentito di delineare alcune posizioni di responsabilità riferibili a 20 aderenti ai sodalizi ultras della Roma, 12 a quelli della tifoseria oltranzista napoletana e uno a gruppi ultras dell’Arezzo, soggetti nei cui confronti si è proceduto con le perquisizioni.
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