Stando a quanto spiegato da Margherita e dal suo papà, a ottobre la ragazza – come riporta il sito web fanpage.it – ha ricevuto un messaggio sul numero su cui riceveva abitualmente le comunicazioni ufficiali da parte di Poste per
le operazioni sul conto, essendo una correntista. Nell’sms era presente un link, su cui ha cliccato e poi ha ricevuto la chiamata da parte di un sedicente impiegato delle Poste di Torino che si è poi
rivelato un truffatore.
“L’ha tenuta al telefono per un’ora fin quando non l’ha convinta a versare l’intero importo che aveva sul conto corrente su un Iban che poi si è scoperto essere una truffa.
La cifra sottratta ammonta a circa 13.500 euro. Abbiamo sporto denuncia e per ora non abbiamo ottenuto nulla da Poste.
Il rischio è che facciano ricadere la colpa di questo phishing su mia figlia, con la possibilità, quindi, che non venga risarcita“, ha detto il papà Stefano. Il quale ha aggiunto: “Sono d’accordo sul fatto che mia figlia debba fare i conti con le proprie responsabilità ma in ogni caso le Poste dovrebbero assumersi le loro.
Lei è stata ipnotizzata da
questa persona. Usano clonazioni perfette. Mia figlia è stata ingenua ma anche le Poste dovrebbero ammettere che qualsiasi persona riesce a entrare nei loro sistemi informatici per truffare la gente.
Non è l’unica adescata in Italia. Mi sono rivolto anche alla polizia postale, mi hanno detto che ce ne sono migliaia di casi così“.
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