All’origine del “trasloco” forzato – come riporta il quotidiano “La Città” oggi in edicola – le frizioni con l’associazione sportiva “Incrocio” alla quale il Comune ha affidato la gestione del palazzetto dello sport di Sant’Antonio.
“A malincuore – ha dichiarato il direttore sportivo Carmine Malangone – ci siamo visti costretti ad adottare questa soluzione dopo che le nostre giocatrici sono state allontanate dalla struttura sportiva di Sant’Antonio, che fino a qualche giorno fa utilizzavamo anche per gli allenamenti“.
I gestori del palazzetto così hanno replicato: “Morosità ed offese“.
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