Le attività di campionamento e controllo in mare vengono svolte dall’Agenzia con l’ausilio della flotta di sua proprietà, gestita e coordinata dalla UO Mare. Contestualmente Arpac provvederà alla valutazione, verifica, pubblicazione e trasmissione in tempo reale dei dati analitici ottenuti nel corso delle campagne di monitoraggio mensili.
Su ciascuna delle 328 acque di balneazione (41 in provincia di Caserta, 148 in provincia di Napoli e 139 in quella di Salerno) i Dipartimenti provinciali costieri eseguiranno, nel rispetto del calendario regionale, prelievi di acqua di mare in punti prefissati della rete laddove si prevede il maggior afflusso di bagnanti e in aree a presumibile rischio di inquinamento. Tutti i campioni prelevati saranno successivamente analizzati nei laboratori Arpac secondo i criteri sanciti dalla normativa vigente di settore. La rete di monitoraggio per i controlli sulla qualità delle acque di balneazione dell’intero litorale campano nel corso della stagione balneare 2023 è stata definita da Arpac e approvata dalla Regione Campania con delibera n. 137 del 21 marzo 2023 (pubblicata sul Burc n. 25 del 03 aprile 2023).
Il provvedimento costituisce il riferimento stagionale e riporta, oltre alle informazioni di ciascun tratto di mare adibito all’uso balneare, la corrispondente classe di qualità. L’attribuzione della specifica classificazione si basa sul calcolo statistico, previsto dalla legge, dei dati analitici dei prelievi effettuati nelle ultime quattro stagioni balneari (2019-2020-2021-2022). Tale classificazione resterà invariata per tutta la stagione balneare, in quanto ha cadenza annuale, e prescinde dalla balneabilità registrata nel corso del monitoraggio.
Le acque risultate di qualità sufficiente, buona, eccellente e quelle di nuova classificazione sono da considerarsi balneabili a inizio stagione balneare, mentre sono da ritenersi non balneabili per l’intera stagione quelle classificate di qualità scarsa
Per le acque scarse i sindaci dei comuni interessati dovranno emanare un’ordinanza di divieto di balneazione e provvedere, ai sensi del DM 19 aprile 2018, alla trasmissione telematica sul software dedicato del Ministero della Salute; il divieto potrà essere però essere revocato, in corso di stagione balneare, al verificarsi delle condizioni di legge che ne attestino il risanamento (d.lgs. 116/08 e DM 30.03.2010).
Come si evince dall’analisi della quota di acque adibite alla balneazione (circa 480 km) si registra l’88 % di acque di qualità eccellenti parimenti alla scorsa stagione balneare, un aumento al 7% di acque “buone” (tabella n.1) rispetto al 5 % registrato nel 2022, il 2% di acque “sufficienti” rispetto al 4% riscontrato nel 2022 e sempre il 3% di acque di qualità scarsa e pertanto in divieto di balneazione ad inizio stagione balneare 2023.
L’andamento migliorativo delle acque, che da sufficienti passano alla classe buona (Tabella n.2), risente con molta probabilità della diminuzione, rispetto all’annualità precedente, di fenomeni piovosi di elevata intensità che – anche se di breve durata – generalmente mettono in crisi il sistema fognario regionale, che non prevede la separazione delle acque pluviali da quelle fognarie.
In tali casi succede che i cosiddetti “tubi di troppo pieno”, scaricando in mare le acque in eccesso dei tubi e collettori inondati dalle acque di pioggia di un forte temporale, possono veicolare in mare anche le acque di fogna che scorrono nelle suddette reti pluviali provocando eventuali fenomeni inquinanti.
In termini di km di costa, ma non di percentuale, aumenta invece la quota di qualità scarsa, sono circa 15 km (pari a n. 16 acque) i tratti vietati rispetto ai circa 12 km del 2022. Va ricordato che il computo statistico è basato sui dati di tutto il quadriennio considerato e non solo sull’ultimo anno di monitoraggio.
Per queste acque, se i sindaci dimostreranno l’avvenuto risanamento in linea con i principi sanciti dalla norma, potrà essere revocato il divieto alla balneazione a fronte del primo esito analitico della stagione balneare e potranno essere considerate acque di nuova classificazione, balneabili a tutti gli effetti.
A consuntivo della stagione 2023, su un totale di circa 480 chilometri di costa adibita alla balneazione, si prevedono all’incirca 2500 prelievi e oltre 5000 determinazioni analitiche per la ricerca degli indicatori di contaminazione fecale (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali). Dalle risultanze di tali analisi, in corso di stagione balneare, le acque dichiarate balneabili a inizio stagione potranno entrare in divieto temporaneo se dovessero superare i limiti di concentrazione previsti dalla normativa per i parametri determinanti la balneabilità.
In caso di situazioni anomale ed evidenza di inquinamento si provvederà ad ulteriori indagini e sopralluoghi per individuare le eventuali cause di contaminazione e saranno effettuati campionamenti aggiuntivi per dimostrare il persistere o la cessazione dell’evento inquinante.
Gli esiti di tutti i controlli eseguiti, a garanzia dell’informazione al pubblico prevista dalla legge, saranno consultabili in tempo reale sul web istituzionale di Arpac nella sezione dedicata alla balneazione, sul Portale Acque del Ministero della Salute e contestualmente sull’apposita App “Arpac Balneazione” per dispositivi mobili. Notizie di dettaglio saranno comunicate tramite il profilo Twitter di Arpac.
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