Benevento, scoperta banda di furti: sei arresti. Avevano colpito anche nel salernitano

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All’esito di attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento. nella mattinata odierna, i Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere hanno dato esecuzione nelle province di Caserta ed Alessandria ad un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 6 persone (2 cittadini romeni e 4 cittadini albanesi), raggiunti da gravi indizi di colpevolezza per numerosi furti aggravati commessi tra il 2020 e il 2021 in varie località delle province di Benevento, Caserta, Isernia, Salerno, Potenza e Matera.

Tre misure sono stati eseguite mentre tre indagati risultano irreperibili.

L’adozione del provvedimento cautelare costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura di Benevento e condotta dalla Stazione Carabinieri di Grazzanise tra il mese di novembre 2020 ed il mese di gennaio 2021, attraverso intercettazioni telefoniche, acquisizione di tabulati telefonici, analisi di filmati registrati da sistemi di videosorveglianza e servizi di osservazione e pedinamento, che ha consentito di acquisire gravi indizi in ordine:

all’esistenza di un gruppo di cittadini rumeni ed albanesi dediti alla commissione di furti, perpetrati nella fascia oraria notturna nelle province di Benevento, Caserta, Isernia, Salerno, Potenza e Matera, principalmente ai danni di stabilimenti industriali, attività commerciali ed impianti di produzione di energia elettrica, previa forzatura degli accessi;
alle responsabilità, a vario titolo, degli indagati nei confronti dei quali sono stati contestati n. 9 furti, e alle dinamiche di consegna del materiale di provenienza delittuosa (prodotti commerciali, attrezzatura ad uso industriale, veicoli, supporti elettronici ed informatici, ingenti quantitativi di rame) a soggetti originari della provincia di Caserta, pur essi indagati, che provvedevano alla ricettazione.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono allo stato indagati e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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