L’Abbac denuncia truffe e mette in allerta operatori, aspiranti gestori e viaggiatori

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Si firma con il nome di un noto scrittore internazionale di gialli e l’azienda con tanto di nome inglese, non risulta nel registro delle imprese. Falso anche l’indirizzo che lo fa coincidere con un’ agenzia immobiliare.
 Un inesistente property manager fa sottoscrivere accordi con una fasulla organizzazione,  l’Abbac denuncia tutto alla Polizia Locale e chiede maggiori azioni di contrasto contro abusivismo e speculazioni. In atto anche online annunci di strutture ricettive totalmente sconosciute alla Questura e al Comune. Occorre un piano straordinario di controllo e monitoraggio, utilizzando tutti gli strumenti messi a disposizione dalle autorità. Attendiamo fiduciosi il software gestionale che il Comune potrebbe avviare dal prossimo mese, ma nel frattempo servono controlli mirati nei condomini e nei quartieri, fenomeno abusivismo e speculazioni ormai dilagante.
Agostino Ingenito: “La moda Napoli e la vasta rete di fitti in nero, sta alimentando becere speculazioni, occorrono azioni concrete per elevare il contrasto all’abusivismo e rafforzare rete legale. Regione e Comune agiscano subito. Nel giro di pochi giorni alcuni operatori si sono rivolti al nostro sportello, avevano sottoscritto degli accordi con una presunta organizzazione per la gestione degli appartamenti, che dal nostro controllo, non risulta presente nel registro delle imprese, artati anche i contratti, probabilmente un copia e incolla di altri contratti simili- continua Agostino Ingenito – Siamo preoccupati, perchè assistiamo spesso anche viaggiatori che ci dicono di non trovare le case che hanno prenotato sui portali  e capita sovente di assistere viaggiatori che si ritrovano con strutture che non corrispondono agli annunci pubblicati- C’è molta improvvisazione in questo periodo, tipico di un assalto di chi non conosce le normative, non si informa, e non segue nessuno degli adempimenti previsti dalla legge.
Soprattutto per gli annunci on line recenti, di chi difatti non è neppure locazione breve, perchè non si è identificata come tale, non effettuando le denunce delle persone alloggiate, intascando le imposte di soggiorno, e non dichiarando i redditi al fisco. L’introduzione della direttiva europea Dac7 ha imposto dal 1 gennaio 2023 l’obbligo dei portali di prenotazione di inviare  i dati fiscali dei gestori degli annunci, ma online c’è chi si identifica con false generalità. SIamo al far west ed occorre quella stretta, e quella anagrafe nazionale che abbiamo più volte richiesto al Ministero, inoltre attendiamo fiduciosi che l’Assessore Felice Casucci porti presto in votazione del consiglio regionale, l’emendamento che abbiamo condiviso per istituire le locazioni turistiche regionali e imporre il codice unico”.

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