Almeno sei o sette operatori del comparto turistico cittadino su dieci non parlano l’inglese. Anche se tutti, o quasi, ritengono di essere ugualmente bravi nel farsi comprendere a gesti.
Le categorie più in difficoltà a dialogare con gli stranieri – come riporta il quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola – sono i titolari e i dipendenti di altre tipologie di attività commerciali (come calzature e abbigliamento), i vigili urbani e gli autisti dei mezzi pubblici.
Un quadro non propriamente incoraggiante per una città che da anni punta sulla sua vocazione turistica
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