Lo Special One, che ha vinto tutti e tre i confronti col team granata, dopo la vittoria della Conference League, ha portato i giallorossi in finale in Europa League e ora potrebbe conquistare (in caso di successo) pure la qualificazione per la prossima Champions League da una porta “secondaria”. Un’autentica garanzia insomma.
Paulo Sousa ha conquistato 17 punti nelle 13 gare alla guida del team dell’ippocampo ed è riuscito a trasformare una squadra che, nella parte finale della gestione Nicola, era parsa bloccata dalla paura. Con coraggio ed organizzazione, i granata col lusitano in panchina sono riusciti a fare risultato, tra le altre, contro Milan, Inter, Napoli e Fiorentina.
Alla collezione dei tabù sfatati, resta quello di fare punti in casa della Roma (l’ultima delle “sette sorelle” contro cui i granata non hanno ancora fatto risultato in stagione), operazione mai riuscita nella sua storia alla Salernitana in Serie A.
Sousa, che approdò allo Sporting Lisbona nel 1993, proprio nell’anno in cui l’assistente tecnici Mourinho spiccò il volo verso altri lidi, sa che per fare punti in casa dello Special One serviranno anche altre armi (astuzia, fisicità ed un pizzico di fortuna), altrimenti il compito potrebbe rivelarsi troppo arduo. E per questo sta cercando, assieme al suo staff, di toccare le leve giuste per far sì che la Salernitana si presenti a Roma nelle migliori condizioni possibili.
Commenta