“Apprendiamo dagli organi di stampa che dalle ultime verifiche sarebbero emersi almeno altri dieci casi, con un’impennata allarmante a Battipaglia e nella zona della Piana del Sele. Si tratta di pazienti a domicilio oppure ricoverati nelle Rsa e sarebbe coinvolta, in particolare, una struttura riabilitativa del nostro territorio”. Come osserva il consigliere regionale, a destare scalpore è il lasso di tempo trascorso da alcuni dei casi accertati. “Non ci lascia tranquilli il fatto che siano necessari mesi o persino anni prima di risalire a questi episodi. Possibile che l’Asl stia aprendo gli occhi soltanto adesso? Abbiamo ormai notizia di decine di pazienti già deceduti per i quali sono state liquidate somme importanti ai centri convenzionati, addirittura documenti che quegli stessi pazienti avrebbero firmato mesi dopo la morte”.
Tommasetti chiude con un appello alla magistratura: “Si faccia chiarezza prima possibile per restituire dignità ai fragili che hanno realmente bisogno di cure. È necessaria poi una riflessione sul “buco” economico creato da questo scandalo, nonché sulla gestione delle strutture convenzionate, premiando chi si dedica al bene degli altri e non chi utilizza i centri come un bancomat. Ma in Campania, da anni, ormai sanità e business sembrano andare di pari passo”.
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