Un cittadino di Salerno, papà di una bimba di 3 anni che da qualche giorno purtroppo ha la febbre, ha denunciato – attraverso una mail inviata all’Urp del Distretto 66 dell’Asl e per conoscenza alla redazione di salernonotizie.it – una situazione “che reputo anormale, al limite del paranormale: per avere un consulto con il pediatra di base bisogna fare una domanda in carta bollata“.
Il genitore lamenta che “ormai si visita solo con WhatsApp e Google: ditemi voi se la cosa é possibile. Non si può andare allo studio se non prima di mille tamponi (emergenza sanitaria terminata dalla stessa OMS ma evidentemente la pediatra in questione ne é membro).
Ditemi voi come bisogna fare: se é possibile che devo mandare le foto per avere una diagnosi, e la risposta é che dall’alto della sua esperienza può farlo anche così.
Ora mi chiedo, anzi vi chiedo: se una bambina o qualsiasi malato ha bisogno, come deve fare???
Se queste persone non hanno più voglia di fare un lavoro così importante si facessero da parte, anche perché non tutti hanno la possibilità di andare da un pediatra a pagamento“.
Tutti i pediatri ed i medici di medicina generale visitano e prescrivono pure farmaci esclusivamente via whatsapp!! Che fanno i dirigenti delle ASL? Verificano quello che sta accadendo alla medicina di base? I primi latitanti, però, sono proprio loro, piazzati a coprire quegli incarichi solo per meriti politici. E dire che con la pandemia i nostri bravi politici hanno fatto prendere aria ai denti parlando di recupero della medicina territoriale, impegni, come era facile ipotizzare, non mantenuti minimamente!
Stessa situazione passata,ho cambiato pediatra!!!!!
Posso immaginare chi sia . L’ho cambiata apposta. Non c’è mai.