“È paradossale – continua la nota – che questi signori urlino all’atto intimidatorio, visto che la nostra è stata solo una legittima e civile risposta in seguito all’unica vera intimidazione di questa vicenda, ovvero il folle comunicato stampa in stile mafioso (che oggi provano a far passare come una semplice nota di dissenso) con cui i suddetti paladini della democrazia hanno invitato la cittadinanza al boicottaggio della libreria se solo avesse ospitato l’autore di un libro che a loro non piace”.
“Invitiamo tutti a cercarlo in rete e a leggerlo per giudicare, non sarà difficile capire perché il titolare della libreria impaurito ha immediatamente deciso di negare l’evento. Chi da sempre si auto-erge a detentore della verità assoluta e a difensore della libertà di pensiero e della cultura, ha preferito la censura e le minacce piuttosto che presentarsi all’evento pubblico per un confronto; conosciamo bene il loro modus operandi e la loro antica arte di gettare fango su chi non si piega ai loro diktat democratici”.
“Abbiamo letto e sentito in questi due giorni cose farneticanti anche circa un nostro assalto alla CGIL a Roma, evento al quale non eravamo presenti, o di sfilate con “simboli nazisti” ai cortei del 7 luglio per Carlo Falvella, caduto ucciso da un odio politico di cui sono ancora portatori, cortei sempre svoltisi nella più totale tranquillità e che ancora oggi dimostrano la nostra etica e il nostro saper essere civili”.
“Invitiamo i signori a non rilasciare più dichiarazioni del genere, altrimenti saremo costretti ad agire per vie legali, e soprattutto ad accettare le regole del gioco democratico e a presentarsi ai contraddittori piuttosto che censurare per paura dei libri”.
Ma paura di cosa? ma per quale motivo dovremmo legittimare gentucola che si definisce “fascisti del terzo millennio”. Perché scomodare una libreria quando avete tanto spazio nelle fogne. Tornatateci e non vi fate più vedere, il mondo non ha bisogno di voi, siete la feccia della società.