“Il primo ospedale a cui il giovane ha chiesto aiuto, ovviamente, è stato quello della sua città, Agropoli. Lì però – secondo quanto raccontato – di turno c’erano soltanto un medico ed una infermiera, che non avrebbero avuto gli strumenti necessari per procedere ad approfondimenti diagnostici.
Di qui l’inizio dell’odissea per il paziente che, dopo Agropoli, è stato costretto a recarsi prima a Vallo della Lucania (dove però mancavano gli specialisti del ramo) e poi a Salerno. Un’odissea che si sarebbe certamente evitata se De Luca e Alfieri avessero mantenuto la promessa di riaprire adeguatamente l’ospedale di Agropoli incrementando il personale in servizio e dotandolo di tutti gli strumenti necessari per offrire un servizio di assistenza efficace. E invece – continua Vietri – negli anni abbiamo assistito solo a chiacchiere e finti tagli del nastro.
E’ sotto gli occhi di tutti, infatti, il progressismo depotenziamento del nosocomio agropolese che sembra essere diventato poco più di un’infermeria”. “La Regione Campania e l’Asl devono intervenire rapidamente per evitare che, nei prossimi giorni, si presenti una situazione di emergenza difficilmente contrastabile, in considerazione dell’avvicinarsi della stagione estiva che porterà, come ogni anno, ad una elevata presenza di turisti nelle località balneari del Cilento. La salute è un diritto e garantirla deve essere una priorità” conclude Vietri.
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