Secondo Capece «basterebbe avviare dei percorsi di recupero adeguati, ma sembra che il problema non interessi a nessuno, sia dal punto di vista del recupero, sia da quello della repressione del fenomeno, visto che è previsto dal 1995 l’istituzione e l’impiego delle unità cinofili del Corpo, ma sono ancora poche le regioni che ne sono dotate». Anche sul sequestro dei telefoni, Capece evidenzia: “l’episodio riporta all’attenzione la problematica, peraltro comune a tutti gli istituti penitenziari, dell’introduzione e del possesso di micro cellulari, che oramai hanno dimensioni sempre più ridotte, da parte dei detenuti. Ci auguriamo che al più presto, il personale del Corpo di polizia penitenziaria venga dotato di apposite strumentazioni per contrastare questo fenomeno».
Ancora droga e cellulari nei carceri: ora accade in quello di Avellino
Ennesima operazione di contrasto all’ingresso, alla detenzione ed alla circolazione di oggetti non consentiti. “Nella giornata di ieri”, spiega Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “c’è stato un blitz dei Baschi Azzurri di Bellizzi che hanno sequestrato droga e cellulari”. «I tentativi di introdurre droga in carcere continuano sempre – a causa dei tanti tossicodipendenti che popolano i penitenziari italiani, nonostante una normativa molto favorevole consentirebbe di adottare iniziative volte a far scontare la pena in strutture ad hoc, sia all’interno del carcere, per brevi periodi, come avviene nel carcere di Rimini (dove esiste una sezione con 16 posti), sia all’esterno, nelle comunità».
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