Torniamo a parlare delle novità del Codice della Strada, questa volta con un focus sui monopattini che come sappiamo bene, in questi ultimi anni, sono stati spesso al centro del dibattito. Incidenti, parcheggi selvaggi, norme poco chiare. Tutto quello che ha riguardato la micromobilità elettrica in questi anni in Italia, infatti, non ha mai preso una strada precisa. In Francia, seppur drastica, è stata presa una decisione mirata, con il referendum che ha decretato l’abolizione dei monopattini in sharing. E da noi? Vediamo cosa dovrebbe cambiare (se il lungo iter legislativo darà esito positivo).
Casco, assicurazione e targa
Come richiesto da molti comuni, e non solo, è stato introdotto l’obbligo del casco per tutti, conforme alle norme tecniche UNI EN 1078 o UNI EN 1080. Arriva anche l’assicurazione per la responsabilità civile verso terzi, altrimenti non si potrà circolare, e la targa, dunque un contrassegno identificativo adesivo, plastificato e non rimovibile, stampato dalle imprese e società di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto, che andrà sistemato in maniera visibile. Il proprietario, inoltre, ha l’obbligo di comunicare l’eventuale cambiamento della residenza (se persona fisica) o della sede (se persona giuridica).
Le regole sulla circolazione
Vietato circolare contromano, anche nelle strade a doppio senso, mentre la velocità massima, che potranno circolare solo su strade urbane, non devono superare i 50km/h (una novità che ha sorpreso molto, e non in positivo, considerato che finora il limite era di 20 km/h). Norme anche contro la sosta selvaggia: vietato sostare con i monopattini sui marciapiedi ma si lascia al singolo Comune la possibilità di individuare aree di sosta riservate anche sul marciapiede, a patto che alle condizioni di spazio lo consentano.
Questi mezzi elettrici, comunque, possono essere parcheggiati anche negli stalli riservati a velocipedi, ciclomotori e motoveicoli. Per quanto riguarda quelli in sharing, il gestore ha l’obbligo di di installare sistemi automatici per impedirne il funzionamento al di fuori delle aree della città in cui ne è consentita la circolazione.
Le sanzioni: cosa cambia
Le multe per chi non rispetta le nuove regole si fanno più salate. L’articolo 1 commi 75 e 75-bis legge 160/2019 detta i requisiti che deve avere un monopattino a motore e chi viene beccato con un mezzo che non rispetta tali requisiti dovrà pagare dai 200 agli 800 euro. Stesso discorso per chi circola fuori dalle aree consentite. Alla violazione consegue la sanzione accessoria della confisca del monopattino se l’infrazione riguarda l’uso di un dispositivo con motore termico o con motore elettrico avente potenza nominale continua superiore a 1 kW (il limite consentito è di 0,50 kW).
Sono stati molti, infatti, i casi di monopattini elettrici truccati che hanno raggiunto velocità folli. Chi viene trovato sprovvisto di targa (o se questa non è visibile o contraffatta) e di assicurazione, la multa sarà dai 100 ai 400 euro. Per chi, invece, non indossa il casco la multa va dai 50 ai 250 euro.
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