Avviate le consultazioni preliminari – come riporta il quotidiano “La Città” oggi in edicola – per i “gioielli” di famiglia dello scalo salernitano, con un canone annuo a base d’asta economico e popolare, di 121mila 306 euro, vale a dire poco più di 10mila euro al mese, per 8 anni.
E bene evidenziare come si sia sono alle fasi iniziali, tant’è che la procedura, come viene sottolineato nel documento inviato al Comune e alla Capitaneria di porto di Salerno, deve considerarsi come una «pre-fase, non finalizzata all’aggiudicazione di alcun contratto» ma volta soprattutto «ad avviare un dialogo pubblico con gli operatori economici onde ricevere dai medesimi osservazioni, suggerimenti e informazioni» tenuto conto «della particolare rilevanza e della particolare natura tecnica della concessione».
Naturalmente la destinazione d’uso del “pacchetto” tutto compreso è quella croceristica (e non potrebbe essere altrimenti) «per il connesso svolgimento del servizio di stazione marittima passeggeri da crociera, funzionale all’accoglienza, all’assistenza e ai servizi forniti ai passeggeri in imbarco, sbarco e transito, relativamente al traffico croceristico e delle attività correlate».
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