Dice Martino Trunfio “I tempi di presa in carico delle pazienti sono fondamentali per la qualità dell’assistenza. Mediamente, al Cardarelli, entro sette giorni dalla richiesta effettuiamo una prima visita a un nodulo sospetto, entro dieci giorni facciamo una biopsia, in due settimane abbiamo la caratterizzazione del campione prelevato e, quattro settimane dopo la valutazione multidisciplinare, effettuiamo l’intervento chirurgico. Per rispettare queste tempistiche è necessaria una grande sinergia tra tutti coloro che partecipano al percorso diagnostico terapeutico; siamo felici che EUSOMA abbia riconosciuto la qualità del nostro lavoro.”
Gli interventi chirurgici prevedono una degenza di 2 o 3 giorni e nel 70% dei casi permettono di non asportare il seno. Per quelle situazioni, invece, in cui sia necessario effettuare interventi più radicali, si procede nel 93% dei casi già da subito ad una completa ricostruzione del seno grazie alla collaborazione con l’Unità di Chirurgia Plastica Ricostruttiva.
Il modello di presa in carico globale della paziente adottato dal reparto prevede che, nella fase successiva all’intervento, oltre all’avvio della terapia medica e radioterapica vi sia un affiancamento della nutrizionista, dello psicologo, dell’endocrinologo, del farmacista e – per le donne in età fertile – dello specialista che si preoccupa di garantire la possibilità di essere mamma anche dopo il cancro.
Dice Ferdinando Riccardi, direttore dell’Unità di Oncologia e componente della Breast Unit “Il percorso che ci ha portato alla certificazione di qualità EUSOMA è stato estremamente lungo ed articolato. Per mesi una commissione internazionale ha esaminato ogni aspetto del nostro modello di lavoro, chiedendoci dati ed approfondimenti. Questo riconoscimento è per noi un punto di partenza che ci deve portare a migliorare ulteriormente la qualità dell’assistenza alle nostre pazienti.”
La Breast Unit del Cardarelli lavora in modo costante anche sulla ricerca clinica, collaborando su linee di ricerca nazionali ed internazionali, nello sviluppo di nuovi protocolli terapeutici, attraverso il proprio Clinical Trial Office.
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