15000 mq nel Comune di Santa Marina su cui insiste un impianto industriale di produzione di
calcestruzzo sequestrato dai militari della Guardia Costiera di Palinuro lo scorso mese di Marzo.
Il provvedimento segue le verifiche tecniche condotte sull’area. Sul posto, su disposizione della stessa Procura di Lagonegro, si era recato infatti un team di esperti con l’obiettivo di accertare la sussistenza di ulteriori ipotesi di reato a carico dell’ Amministratore Unico e del socio dell’impresa, già indagati.
Accertamenti continuati anche presso gli Uffici del Comune di Santa Marina, dove gli atti acquisiti,
congiuntamente agli esiti delle verifiche, hanno consentito al magistrato di emettere il nuovo
provvedimento cautelare che contiene ulteriori e più gravi capi di imputazione.
Gli indagati dovranno infatti rispondere anche di danneggiamento del fiume Bussento, un bene
paesaggistico sotto tutela, e del canale realizzato per deviare l’alveo e dunque l’acqua verso delle
pompe di sollevamento asservite all’impianto.
Confermate, nel nuovo decreto emesso, le ipotesi di gestione illecita di rifiuti pericolosi e scarico di
acque industriali nel suolo e nel sottosuolo, già cristallizzate dagli inquirenti nel mese di marzo cosi
come l’occupazione di aree demaniali in prossimità del Busseto in assenza della speciale autorizzazione
prevista. Da qui la necessità di sottoporre a vincolo anche l’area di demanio idrico esterna allo
stabilimento.
Nel frattempo sono in corso in questi giorni le operazioni di svuotamento dei silos, necessarie ancheai
fini della sicurezza, e la bonifica dell’area dai rifiuti speciali e non speciali, disposta al fine di
salvaguardare le matrici ambientali di un’area di così particolare pregio.
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