Fino a qualche ora fa, La Porta era fa inserito nella lista dei latitanti pericolosi del ministero dell’Interno. I carabinieri del nucleo investigativo di Napoli in questi anni non si sono mai arresi e hanno aspettato che compisse un passo falso. Attraverso il web patrolling, hanno scandagliato nei social e nei suoi movimenti finanziari, compiendo investigazioni tradizionali e tecniche. Poi l’hanno trovato, a Corfù. I carabinieri lo hanno riconosciuto in una foto scattata davanti un ristorante: cappello da baseball in testa, sciarpa azzurra tra le mani.
Dopo una lunga serie di accertamenti e pedinamenti, svolti con la collaborazione delle forze di polizia greche, i militari lo hanno bloccato in strada, mentre era in sella al suo scooter.
Nel corso degli anni di latitanza il 60enne è stato condannato in contumacia, ritenuto il promotore di un’associazione a delinquere dedita da anni alla sistematica evasione fiscale, alla frode fiscale e a truffe in danno di fornitori esteri. I componenti del clan sono riusciti nel corso degli anni ad accaparrarsi considerevoli fette di mercato grazie a forniture imponenti ottenute a fronte di garanzie sostanzialmente inesistenti. Dovrà scontare 14 anni e 4 mesi di reclusione.
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