Gran finale per la Maratona Chopin del Ravello Festival

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Sono stati tre giorni intensi per il Ravello Festival che in dieci tappe ha offerto al suo pubblico la possibilità di ascoltare di fila la quasi totalità della produzione pianistica chopiniana. Dopo le esibizioni di Elia Cecino, Alessandro Taverna, Andrea Lucchesini, Gabriele Strata, Leonora Armellini e Benedetto Lupo, il gran finale è stato affidato a uno dei massimi interpetri chopiniani Pietro De Maria e ai giovani talenti di Alessandro Villalva e Claudio Berra.

Tre ore e mezzo di musica sul Belvedere di Villa Rufolo per suggellare questa fortunata Maratona che ha riscosso un ampio e caloroso consenso nonostante le condizioni meteo non favorevoli di questi giorni di inizio agosto che hanno imposto lo spostamento della quasi totalità dei concerti previsti nella Sala dei Cavalieri di Villa Rufolo nella Chiesa di Santa Maria a Gradillo. Platea quasi sold out quella che ha dato il benvenuto a De Maria, protagonista del primo e dell’ultimo set.

Il pianista veneziano, allievo di Gino Gorini e Maria Tipo, Premio della Critica al Concorso Tchaikovsky di Mosca, vincitore del Dino Ciani di Milano al Géza Anda e Premio Mendelssohn ad Amburgo ad inizio serata ha eseguito i Due notturni op.27, la Polacca “Eroica” op.53, i Tre valzer, op.64 e i Dodici studi, op.10.

Applauditissimo dal pubblico della Città della Musica che stoicamente ha gremito la platea fino a fine serata chiusa proprio dallo stesso De Maria con le Ballate opp. 23, 38, 47 e 52 e con i Dodici studi op.25. Secondo pianista sul palco Alessandro Villalva, allievo di Siavush Gadijev, altro giovane talentuoso, “Premio Rachmaninov” al “Rachmaninov Wettbewerb” di Francoforte e premio speciale per l’esecuzione del brano di J.S. Bach all’Usti nad Labem, in Repubblica Ceca.

Villalva si è cimentato con le Tre Mazurche op 59 e le Variazioni op.2. Passaggio del testimone a Claudio Berra, allievo di Benedetto Lupo e vincitore del concorso “Pietro Argento”, che ha scelto per il suo programma i Due notturni op.62, la Polacca op.44 i Tre Valzer op.70 e le Quattro Mazurche op.33. Accomodata in platea a godersi questa lunga sequenza di pagine chopiniane anche Claudia Gerini. L’attrice, riconosciuta da molte persone del pubblico, non ha lesinato foto e saluti. (ph Kidea – r.caramiello)

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