Era uno dei commercianti “simbolo” del Centro storico della città: gestiva – insieme ai fratelli – il chiosco di souvenir di via dei Mercanti, nei pressi di piazzetta del Crocifisso.
Si era recato al Pronto soccorso dell’ospedale di Salerno per un mal di pancia e dopo la visita era stato dimesso. Poi le sue condizioni di salute sono peggiorate fino a un nuovo accesso al nosocomio di via San Leonardo, al ricovero e alla morte.
“E’ stato ammazzato da persone irresponsabili e incapaci di gestire un’urgenza medica .Un ringraziamento al reparto di rianimazione che ha tentato fino all’ultimo di salvare la vita di mio fratello“, il commento sui social dei familiari di Francesco Giordano.
E proprio sulla base di una denuncia presentata ai carabinieri della compagnia di Salerno dai parenti della vittima è stata aperta un’indagine.
I militari hanno r raccolto tutto il materiale documentale utile a chiarire cosa sia accaduto.
Consiglio ai famigliari di controllare pure quanti dosi ha avuto e se possa essere stato la causa: reazioni avverse a lungo termine!
Dispiace per una giovane vita che finisce, questo rimane sempre il primo pensiero. Tuttavia, collegandomi all’esternazione dei familiari, e cito testualmente “E’ stato ammazzato da persone irresponsabili e incapaci di gestire un’urgenza medica”, tale affermazione andrebbe contestualizzata al Nosocomio in questione, che per fare fronte alla carenza di Medici Specialisti in Medicina d’Urgenza OBBLIGA da anni personale Medico di altre discipline a fornire prestazioni e turni in PS in maniera coercitiva (tramite ordini di servizio, mobilità d’ufficio ed adesso vincolando i neoassunti, ovvero personale giovane e neospecialista nella maggior parte dei casi, a lavorare in PS per i primi due anni di servizio). È ovvio che tale situazione, più volte denunciata dai Medici che sono stati obbligati a svolgere tale lavoro senza avere esperienza o formazione specifica, possa portare ad un aumento dei disagi per i pazienti, di conseguenza invece di continuare ad alimentare la macchina del fango nei confronti del personale Medico, tali interrogativi andrebbero rivolti alla Direzione Generale del Nosocomio nella fattispecie, ed al Ministero della Salute in generale, per la gestione fallimentare della Medicina d’Urgenza nel nostro Paese (e non solo).