La presidenza Napolitano incrociò la grave crisi politico-economica del 2011, quando durante il governo Berlusconi lo spread dei titoli pubblici schizzò a quota 570. Lo spettro del commissariamento delle autorità internazionali lo indusse, dopo le dimissioni del Cavaliere, a chiamare d’urgenza a palazzo Chigi l’economista Mario Monti. Dopo le politiche del febbraio 2013, quelle del M5S primo gruppo in Parlamento, i partiti non furono in grado di eleggere un successore. Napolitano fu indotto, suo malgrado, ad accettare una seconda elezione. Il 20 aprile 2013 venne così eletto con 738 voti, contro i 217 di Stefano Rodotà. Quindi diede incarico al premier Pd Enrico Letta di formare un esecutivo di unità nazionale, che coinvolse anche Forza Italia. Se ne va una figura di alta caratura politica e istituzionale, che ha attraversato quasi 70 anni della vita pubblica del nostro Paese.
Muore Giorgio Napolitano: è stato presidente della Repubblica due volte
Con Giorgio Napolitano, morto all’età di 98 anni, se ne va il primo Presidente della Repubblica che è stato rieletto due volte, nel 2006 e nel 2013 (per due anni). Esponente di primo piano della sinistra italiana, era uno degli ultimi dirigenti della vecchia guardia ancora in vita del Partito comunista.
La presidenza Napolitano incrociò la grave crisi politico-economica del 2011, quando durante il governo Berlusconi lo spread dei titoli pubblici schizzò a quota 570. Lo spettro del commissariamento delle autorità internazionali lo indusse, dopo le dimissioni del Cavaliere, a chiamare d’urgenza a palazzo Chigi l’economista Mario Monti. Dopo le politiche del febbraio 2013, quelle del M5S primo gruppo in Parlamento, i partiti non furono in grado di eleggere un successore. Napolitano fu indotto, suo malgrado, ad accettare una seconda elezione. Il 20 aprile 2013 venne così eletto con 738 voti, contro i 217 di Stefano Rodotà. Quindi diede incarico al premier Pd Enrico Letta di formare un esecutivo di unità nazionale, che coinvolse anche Forza Italia. Se ne va una figura di alta caratura politica e istituzionale, che ha attraversato quasi 70 anni della vita pubblica del nostro Paese.
La presidenza Napolitano incrociò la grave crisi politico-economica del 2011, quando durante il governo Berlusconi lo spread dei titoli pubblici schizzò a quota 570. Lo spettro del commissariamento delle autorità internazionali lo indusse, dopo le dimissioni del Cavaliere, a chiamare d’urgenza a palazzo Chigi l’economista Mario Monti. Dopo le politiche del febbraio 2013, quelle del M5S primo gruppo in Parlamento, i partiti non furono in grado di eleggere un successore. Napolitano fu indotto, suo malgrado, ad accettare una seconda elezione. Il 20 aprile 2013 venne così eletto con 738 voti, contro i 217 di Stefano Rodotà. Quindi diede incarico al premier Pd Enrico Letta di formare un esecutivo di unità nazionale, che coinvolse anche Forza Italia. Se ne va una figura di alta caratura politica e istituzionale, che ha attraversato quasi 70 anni della vita pubblica del nostro Paese.
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