”Inizia la mobilitazione per cambiare la manovra del Governo”. Sabato 7 ottobre Manifestazione Nazionale della CGIL a Roma
“Portare il Fondo Sanitario Nazionale dal 6,7% sul Pil del 2022 al 6,1% del 2026 è un segnale molto negativo e rappresenta la vera visione di questo Governo e la spinta verso una sanità sempre meno universale e improntata al privato.
I cittadini che hanno visto erodere in questo anno i loro salari e le loro pensioni dall’inflazione stanno rinunciando alle cure. Sono oltre 4 milioni coloro che per difficoltà economiche non si sottopongono a visite e controlli medici e diagnostici” dichiara il Segretario Generale della Funzione Pubblica CGIL di Salerno Antonio Capezzuto.
“Chiediamo il diritto alla salute e un Servizio Sanitario Nazionale e un sistema socio sanitario pubblico, solidale e universale, a cui garantire le necessarie risorse economiche, umane e organizzative, per contrastare il continuo indebolimento della sanità pubblica.
Con i tagli al PNRR e quindi alle Case di Comunità viene meno anche l’impegno di immaginare una medicina territoriale rafforzata e che miri ad avvicinare il servizio pubblico sanitario ai territori, a partire da quelli più periferici.
Chiediamo il rinnovo dei contratti pubblici ormai fermi al 2021, senza che il Governo abbia deciso di stanziare tutte le risorse necessarie per rinnovarli.
Entro il 2030 andranno in pensione oltre 800.000 persone nella Pubblica amministrazione già falcidiata da anni di tagli e da carenza di personale nelle aziende sanitarie, nei comuni e in tutti i servizi di prossimità per i cittadini.
A Salerno abbiamo raccolto circa 1000 firme per la petizione della FP CGIL Nazionale che chiede al Governo un Piano Straordinario di Occupazione nella P.A.
Serve un’inversione di tendenza e in piazza saremo in migliaia sabato per chiedere una risposta concreta nella prossima manovra finanziaria del Governo Meloni.
Chiediamo il diritto ad un lavoro stabile, libero, di qualità, superando la precarietà dilagante, contrastando il lavoro povero e sfruttato, aumentando i salari. È il momento di introdurre il salario minimo, dare valore generale ai contratti, approvare la legge sulla rappresentanza, strumenti essenziali per contrastare i contratti pirata”
conclude Antonio Capezzuto.
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