Il Rapporto Zoomafia 2023, è un’analisi criminologica che analizza lo sfruttamento criminale di animali avvenuto nel 2022. Traffico di fauna selvatica, corse clandestine di cavalli, tratta di cuccioli, combattimenti tra cani, pesca di frodo, bracconaggio: sono alcuni dei crimini contro gli animali rilevati in Campania.
Secondo l’analisi del Rapporto Zoomafia 2023, possiamo stimare che nella regione, nel 2022, sono stati registrati almeno 698 fascicoli per reati a danno di animali (circa il 7,74% di quelli nazionali), con un’incidenza pari a 11,95 procedimenti per 100.000 abitanti, e almeno 336 indagati (circa il 7,22% di quelli nazionali), con un tasso di 5,75 indagati ogni 100.000 abitanti.
In base ai dati delle Procure, questa la situazione fotografata nella regione:
Avellino: non sono pervenuti i dati della locale Procura; tuttavia, abbiamo i dati forniti dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri secondo i quali nel 2022 nella provincia i Carabinieri forestali, nello specifico settore della Tutela della Fauna, hanno inoltrato 28 comunicazioni di notizia di reato alla Procura, con 12 persone denunciate.
Benevento: non sono pervenuti i dati della locale Procura; tuttavia, abbiamo i dati forniti dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri secondo i quali nel 2022 nella provincia i Carabinieri forestali, nello specifico settore della Tutela della Fauna, hanno inoltrato 17 comunicazioni di notizia di reato alla Procura, con 4 persone denunciate.
Napoli: in totale nel 2022 sono stati registrati 136 procedimenti con 86 indagati. Rispetto al 2021, i procedimenti sono diminuiti del -24,86% passando da 181 a 136, mentre il numero degli indagati è diminuito del -20,37%, passando da 108 a 86.
Napoli Nord: in totale nel 2022 sono stati registrati 70 procedimenti con 39 indagati. Rispetto al 2021 i procedimenti sono aumentati del 1650% passando da 4 a 70, mentre il numero degli indagati del 1850%, passando da 2 a 39. L’aumento, apparentemente anomalo, è in realtà coerente con l’andamento dei reati accertati dalla Procura negli anni scorsi. Solo nel 2021 fu registrato un inconsueto calo vertiginoso di denunce e indagati, fatto che spiega la vistosa differenza con il 2022.
Nocera Inferiore (SA): in totale nel 2022 sono stati registrati 44 procedimenti con 24 indagati. Rispetto al 2021, i procedimenti sono aumentati del 29,41% passando da 34 a 44, mentre il numero degli indagati è aumentato del 26,32%, passando da 19 a 24.
Nola (NA): in totale nel 2022 sono stati registrati 78 procedimenti con 33 indagati. Rispetto al 2021, i procedimenti sono aumentati di una unità, passando da 77 a 78, mentre il numero degli indagati è diminuito del -37,73% circa, passando da 53 a 33.
Salerno: in totale nel 2022 sono stati registrati 92 procedimenti con 49 indagati. Rispetto al 2021, i procedimenti sono diminuiti del -8% passando da 100 a 92, mentre il numero degli indagati è diminuito del -23,43% circa, passando da 64 a 49.
Santa Maria Capua Vetere (CE): in totale nel 2022 sono stati registrati 161 procedimenti con 53 indagati. Rispetto al 2021, i procedimenti sono aumentati del 31,97% passando da 122 a 161, mentre il numero degli indagati è diminuito del -34,57% passando da 81 a 53.
Torre Annunziata (NA): in totale nel 2022 sono stati registrati 41 procedimenti con 23 indagati. Rispetto al 2021, i procedimenti sono diminuiti del -46,05% passando da 76 a 41, mentre il numero degli indagati del -43,90%, passando da 41 a 23.
Vallo della Lucania: in totale nel 2022 sono stati registrati 30 procedimenti con 12 indagati. Non sono disponibili i dati del 2021 per un raffronto.
Possiamo stabilire per approssimazione che nel 2022, rispetto al 2021, il numero dei procedimenti per reati a danno di animali è diminuito del -5,03% mentre quello degli indagati del -22,76%.
Per quanto riguarda la Giustizia minorile, nel 2022, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli è stato registrato un procedimento con un indagato per maltrattamento di animali.
«È ancora troppo diffusa la difficoltà di presentare e portare avanti fino alla fine di un procedimento una denuncia, per chi dimostra sensibilità verso i maltrattamenti e gli altri reati a danno degli animali – dice Strella Cervasio. – Molto si risolve con passaparola tra volontari e testimoni che purtroppo non arrivano lontano. È necessario quindi rendere più agevole il percorso per chi ha assistito a questi reati, purtroppo molto diffusi in un territorio che ha strette intersezioni con il fenomeno camorristico e assicurare una tutela che ad oggi non c’è, tanto agli animali, quanto ai testimoni potenziali denuncianti».
Combattimenti tra animali
Nel corso del 2022 non sono state registrate inchieste particolarmente significative, anche se segnalazioni, ritrovamenti di cani feriti o morti, indicano che il fenomeno mantiene intatta la sua pericolosità. Nel Napoletano e nel Casertano la cronaca giudiziaria registra casi di sequestri di pit bull tenuti in esasperate condizioni di cattività in allevamenti abusivi e in alcuni casi, con vistose ferite da combattimento.
Corse clandestine di cavalli e illegalità negli ippodromi
Le corse clandestine e le illegalità nell’ippica, come esiti investigativi attestano, vedono coinvolti clan campani. Su YouTube tantissimi video di corse clandestine di cavalli, girati dagli organizzatori, svolte in Campania, con tanto di colonna sonora di cantanti neomelodici.
Sono state sequestrate strutture abusive e malsane dove venivano custoditi cavalli da corsa.
Nel 2022, secondo i dati ufficiali relativi all’elenco dei cavalli risultati positivi al controllo antidoping, ai sensi del regolamento delle sostanze proibite, 4 cavalli che correvano in gare ufficiali in Campania sono risultati positivi a qualche sostanza vietata. Ambroxol (metabolita bromexina), Caffeina, Dimetilsulfossido, Sotalolo: queste alcune delle sostanze trovate nei cavalli da corsa in Campania.
Il traffico di cuccioli
Il traffico di cuccioli dall’Est, come diverse inchieste hanno dimostrato, interessa fortemente la Campania. Nel corso di varie indagini sono state individuate vere e proprie centrali di importazione e di smistamento di cani. Si tratta di strutture e personaggi nevralgici per il traffico con collegamenti nazionali ed esteri. Migliaia i cani che vengono trafficati ogni anno.
Alcuni giorni fa si è concluso presso il Tribunale di Napoli Nord uno dei più importanti processi per traffico di cuccioli. Tre persone e una società amministrata dagli imputati sono state condannate per diverse fattispecie di reati, tra cui l’introduzione illecita di un numero elevato di animali d’affezione, peraltro in tenera età, maltrattamento nei loro confronti, oltre che evasione dell’IVA e dell’imposta sul reddito delle società per cifre impressionanti. Per tutti è intervenuta la condanna alla reclusione oltre che alla refusione delle spese processuali e del risarcimento nei confronti delle associazioni costituitesi parte civile.
Il contrabbando di fauna e il bracconaggio
Il bracconaggio e il traffico di fauna selvatica si manifestano, soprattutto in alcune zone in provincia di Napoli e Caserta, come attività sistematica e organizzata, perpetrata da gruppi che fanno sovente uso di armi clandestine, di mezzi vietati, e che abbattono specie protette anche in periodo non consentito. Tra le zone più a rischio bracconaggio si contano le isole, la Terra dei Mazzoni, il Litorale Domitio, la Penisola Sorrentina, il Cilento, la Piana del Sele.
Il traffico di fauna selvatica, rubata in natura con reti e trappole, alimenta un florido business che coinvolge anche altre regioni. La cattura di fringillidi, soprattutto cardellini, ad opera di vere e proprie associazioni per delinquere, coinvolge ogni anno migliaia di animali che vengono venduti in mercati clandestini o tramite canali paralleli a quelli legali.
“Cupola del bestiame”
In ambito zootecnico nel corso degli anni sono stati scoperti mattatoi abusivi, allevamenti abusivi, animali allevati senza documentazione, bovini non iscritti all’anagrafe e sprovvisti di marche auricolari, Sono stati accertati casi di macellazione clandestina, sia di natura commerciale che domestica.
“Malandrinaggio” di mare
Raccolta di datteri e ricci di mare destinati al mercato clandestino di ristoratori compiacenti, pesca illegale di tonno rosso e pesce spada, impianti di mitilicoltura abusivi, sono solo gli aspetti più noti dell’illegalità nel settore della pesca in Campania. Per la raccolta di datteri di mare, vi sono bande specializzate, attive in determinate aree, che alimentano un giro d’affari milionario.
«La Campania è una delle regioni dove la zoocriminalità è più attiva ed alcune condotte a danno di animali sono fortemente radicate nel sottobosco delinquenziale. Purtroppo, il maltrattamento di animali, anche nelle sue forme organizzate, mantiene intatta la sua pericolosità e diffusione. Sul piano investigativo occorrerebbe intervenire più approfonditamente e adottare strategie di contrasto più radicali. Sarebbe necessario intensificare l’analisi e il contrasto a tutte le forme di maltrattamento organizzato di animali. Non meno importante, però, è il maltrattamento comune, quello perpetrato quotidianamente nei contesti più disparati, che è il più diffuso e che spesso nasce da un malsano rapporto con gli animali e da una cultura retrograda che non riconosce loro diritti. Deve essere chiaro – conclude Troiano – che la violenza a danno di animali è sempre grave, indipendente dalle forme che assume e da chi la perpetra».
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