Sicurezza: Risorse economiche e misure insufficienti

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“1.387 milioni per i rinnovi contrattuali delle forze dell’ordine e delle forze armate, pur considerando il fondo di 60 milioni per le indennità e il lavoro straordinario e i 15 milioni aggiuntivi per la perequazione del trattamento previdenziale, non sono affatto sufficienti a garantire il recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni delle donne e degli uomini in divisa che assicurano la sicurezza del Paese e dei cittadini, oltre che la stessa libertà delle istituzioni repubblicane”.

Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, in esito all’incontro, tenutosi fino a poco fa a Palazzo Chigi, fra la Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, i ministri interessati e i rappresentanti degli operatori del comparto difesa, sicurezza soccorso pubblico.

“Certamente abbiamo colto segnali d’attenzione, testimoniate dalla stessa convocazione che ha consentito di buttare le basi per un percorso futuro che auspichiamo possa tenere maggiormente in conto le esigenze del settore dopo anni di trascuratezza.

Tuttavia, gli appostamenti per il rinnovo contrattuale sono del tutto miseri rispetto all’inflazione del triennio 2022-2024, così come non sarà possibile rifinanziare adeguatamente le indennità e la retribuzione del lavoro straordinario che, va ricordato, è al disotto dell’importo del salario minimo di cui si dibatte.

E non inganni neppure la cifra dell’aumento medio che, secondo i nostri calcoli, dovrebbe corrispondere a circa 188 euro lordi a regime. Difatti, oltre ad essere di per sé insufficiente, una volta depurata dalla tassazione e spalmata sulle indennità correlate a impieghi specifici, si tradurrà in davvero pochi euro fissi per le qualifiche di base, ancora di meno per gli appartenenti alla Polizia penitenziaria per via delle dinamiche di ripartizione delle risorse”, spiega il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria.

“Anche le misure del pacchetto sicurezza, che il Governo sta varando in queste ore, per come annunciateci e in attesa di conoscerne il testo, sembrano muovere nella direzione giusta, ma appaiono parziali. Introducendo nuovi reati e inasprendo le pene, si finisce per affollare ancora di più le carceri, questo mese verosimilmente si supereranno le 70mila presenze a fronte di 51mila posti disponibili, e ad aumentare il già trasbordante carico di lavoro per il Corpo di polizia penitenziaria verso cui, alcune di quelle norme, sono direttamente rivolte.

Per noi quegli interventi vanno accompagnati da paralleli provvedimenti che efficientino la prevenzione, prim’ancora che la repressione, cominciando col rimpinguare gli organici della Polizia penitenziaria mancanti di ben 18mila unità. Siamo dunque solo parzialmente soddisfatti dall’esito del confronto, che dovrà necessariamente proseguire, e anche per questo domani, liberi dal servizio, saremo convintamente presenti in Piazza del Popolo a Roma con le nostre delegazioni e le nostre bandiere per aderire virtualmente allo sciopero di UIL e CGIL e sostenerne le richieste”, conclude De Fazio.

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