“La questione del fabbisogno standard – spiega – è fondamentale: sul trasferimento pro-capite il Sud continua a perdere ingenti risorse. Il Corriere della Sera ieri ha sollevato il problema dell’iniqua ripartizione degli asili nido.
Ma anche su sanità e trasporti occorre apportare immediatamente delle correzioni”. Caldoro, nei giorni scorsi eletto vicepresidente della Conferenza delle Regioni, commenta positivamente la possibilità, data dal provvedimento Sblocca Italia, di intervenire su una grande opera incompiuta come Bagnoli. “Ora occorre uscire dalla fase degli annunci e mettere mano concretamente al problema. Scegliere il nuovo sistema di governance per Bagnoli è fondamentale, dopo oltre vent’anni di immobilismo”.
Auspicando che si possa realizzare qualcosa del genere anche per Pompei, Caldoro indica un modello di percorso operativo per Bagnoli: “Occorre un soggetto attuatore che operi speditamente, con tempi certi in modo tale che se non vengono rispettati i termini scatti la sanzione. E’ così che si attrae l’investimento privato, dato che ormai quello pubblico sarà sempre più ridotto, indicando le volumetrie sostenibili e i margini di impegno”.
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