Le indagini sono scaturite dal controllo di un commerciante, presso un mercato rionale, che esponeva, pronti per la vendita, capi di abbigliamento sospetti, riferibili a noti marchi. Non potendo determinare con sicurezza la non conformità dei prodotti, le Fiamme Gialle della Compagnia di Scafati disponevano l’esecuzione di una perizia speditiva della merce, che ne confermava la contraffazione.
Pertanto, i militari si recavano presso il magazzino della società riconducibile al venditore, all’interno del quale notavano una moltitudine di articoli similari nonché una macchina per la copiatura a caldo di loghi e migliaia di etichette recanti griffe tra cui “Moncler”, “Liu Jo”, “Twin Set”, “Moschino” e “Ralph Lauren”, aspetto che faceva rinforzare l’ipotesi della fabbricazione di beni artefatti.
I capi contraffatti, che immessi sul mercato avrebbero potuto fruttare guadagni ben oltre i 100mila euro e i macchinari per la relativa produzione venivano così sottoposti a sequestro, ed il proprietario del magazzino deferito a questa Procura della Repubblica per produzione e detenzione finalizzata alla vendita al pubblico di prodotti contraffatti.
Si rappresenta che il provvedimento eseguito è una misura cautelare reale, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.
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