Tra questi – come riporta il sito web lacittadisalerno.it – un commercialista con studio a Parma e un consulente del lavoro con sede a Salerno ma operante a Parma, entrambi già coinvolti in precedenti indagini in materia di reati tributari concernenti la creazione di crediti fiscali inesistenti.
Il provvedimento è scaturito da indagini di polizia giudiziaria dirette dalla Procura e condotte dai finanzieri di Fidenza che hanno portato alla scoperta di reati finalizzati all’evasione d’imposta, mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture false, l’omesso versamento d’imposta nonché l’impiego di crediti d’imposta inesistenti, in parte relativi alla formazione del personale finanziata con risorse del Pnrr.
Con il decreto è stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e, in alternativa, per equivalente, di beni mobili, immobili e disponibilità liquide fino alla concorrenza dell’ammontare complessivo di un milione e centomila euro, pari alle imposte complessivamente evase nei periodi dal 2015 al 2022.
La contestazione rivolta al consulente del lavoro, in concorso con l’amministratore di fatto ed un prestanome, riguarda l’utilizzo di crediti d’imposta fittizi pari a 92.642,57 euro che sarebbero stati creati abusando degli incentivi che lo Stato eroga alle imprese per la formazione e l’aggiornamento del proprio personale nel settore delle tecnologie (es. “big data”, cyber security, internet, integrazione digitale dei processi aziendali) previsti dal “Piano Nazionale Industria 4.0 – misura rientrante nelle agevolazioni finanziate con risorse del PNRR atte a promuovere la trasformazione digitale delle imprese incentivando gli investimenti privati in beni e attività a sostegno della digitalizzazione dei processi
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