E’ stato condannato – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – a quattro mesi di reclusione per lesioni personali, al risarcimento del danno pari a 800 euro e al pagamento delle spese processuali e alla rifusione delle spese processuali sostenute dalla parte civile per 1.513,00 euro oltre al rimborso di spese generali pari al 15% ma è assolto dalle accuse di percosse e stalking.
Nel 2016 la sua ex compagna lo aveva denunciato perché con “azioni reiterate molestava e minacciava gravemente la sua ex convivente mediante una serie di condotte aggressive, intimidatorie ed intrusive”, come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio
La donna aveva infatti dichiarato di aver subito violenza fisica, colpita più volte con calci, pugni, schiaffi e strappandole anche ciocche di capelli provocandole graffi al collo e al viso, tumefazioni, ecchimosi tanto da aver fatto ricorso alle cure del pronto soccorso.
A difendere Pellegrino, l’avvocato Carla Maresca che ha così commentato la sentenza: «Nonostante io sia presidente di due associazioni antiviolenza, ho deciso di difendere Pellegrino nel processo a suo carico in quanto convinta che ci trovassimo in presenza di un falso abuso in relazione allo stalking e alle percosse d’altronde, gli stessi giudici della terza sezione penale che si sono avvicendati sono giunti ad un’assoluzione in formula piena, sono dunque felicissima per il mio assistito e per il trionfo della verità».
Soddisfatto anche il noto producer televisivo salernitano: «Sette anni di processo con la solidarietà degli amici, la consapevolezza di non aver compiuto il fatto ma la problematica reale sul piano personale in quanto un accusa del genere era comunque pesante da gestire.
Ho avuto la pazienza di aspettare, ho avuto la fortuna d’incontrare giudici garantisti e l’avvocato Carla Maresca che nonostante fosse presidente di associazioni a tutela delle donne ha creduto in me riscontrando questo falso abuso».
A commentare la notizia anche l’avvocato Agostino Allegro, difensore della vittima: «La giovane donna, all’epoca 33enne, fu dimessa con una prognosi di 15 giorni per contusione emotorace sinistro, ematoma di cinque centimetri sul corpo, escoriazioni ed ecchimosi al collo, ferita da taglio alla falange del dito medio sinistro e altro ematoma alla coscia sinistra.
In relazione a tali fatti il giudice ha riconosciuto nei suoi confronti il delitto di lesioni».
L’ex compagna ha deciso di parlare su quanto accaduto: «Ho avuto il coraggio di denunciare e di attraversare la tempesta social e mediatica che ne è scaturita. Sono stata accusata di aver detto bugie sui social e messa alla gogna, giudicata da chi non era assolutamente a conoscenza dei fatti e, ahimè, anche da chi sapeva; infine, cosa ancor più grave e dolorosa derisa da altre donne.
Consiglio a tutti di vivere un rapporto sereno e di allontanarsi subito da rapporti malati, violenti e pericolosi. Abbiate sempre il coraggio di parlare con qualcuno e di denunciare. Che tutto ciò possa essere di coraggio a chi mi legge e vive situazioni simili.
La mia fiducia nella magistratura ha consentito che le mie ragioni fossero accolte ed ascoltate. Le ferite del corpo sono passate dopo quindici giorni ma, per rimarginare quelle dell’anima, c’è voluto tempo e finalmente un amore gentile e importante».
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