«Era geloso, ha tentato di strangolarmi. Aveva continui sbalzi di umore. Rompeva le suppellettili in casa
Per questo motivo sono andata via, appena lui si è recato in Trentino per lavoro».
E’ quanto contenuto nell’accusa – come riporta, anche in apertura della prima pagina, il quotidiano “La Città” oggi in edicola – rivolta dalla donna.
«Ho lasciato mio marito perché minacciava di distruggermi. A telefono, anni fa, gli raccontarono che avevo una relazione con un collega di lavoro. Conclusa la telefonata, mio marito mi ha spinto contro il lavandino, tentando di uccidermi».
Lo strangolamento è fallito. La pressione psicologica, no: «Mi diceva che si sarebbe ammazzato se lo lasciavo. Per questo motivo per tanti anni non sono andata via di casa», scrive la parrocchiana nella denuncia.
A telefono, giorni fa, la donna rivelò che «solo il prete di Oliveto Citra era riuscita ad aiutarla».
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