I porti di Salerno e Napoli, nel mirino delle mafie

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E’ un “Diario di Bordo” realizzato utilizzando la rassegna stampa Assoporti, le relazioni della Commissione Parlamentare Antimafia, della Dia, della Dnaa, dell’Agenzia delle Dogane e della guardia di finanza il dossier presentato dall’associazione Libera per raccontare le attività gestite dalle organizzazioni criminali nei porti italiani. E se tra il 2006 e il 2022  più di un porto italiano su sette è stato oggetto degli interessi della criminalità organizzata (sono almeno 54 i porti italiani che sono stati oggetto di proiezioni criminali, con la partecipazione di almeno 66 clan)  nell’ultimo anno sarebbero stati 140 i casi di criminalità registrati in 29 scali marittimi italiani, una media di un episodio ogni 3 giorni. Il maggior numero di episodi nel Porto di Ancona (15 casi) segue il Porto di Genova con 14 casi e Napoli e Palermo con 11.

Complessivamente sono 17, i casi localizzati nei porti della Campania: Napoli e Salerno. Sette riguardano attività di importazione di merce contraffatta dalla Cina (cinque in questo caso i carichi scoperti), India ed Emirati Arabi. Due, invece, i casi di traffico illecito di stupefacenti, in particolare di cocaina. L’allarme per il porto di Salerno è stato lanciato dalla relazione della Commissione Parlamentare Antimafia (XVIII legislatura) nel settembre 2022 che ha riconosciuto la rilevanza del porto a livello nazionale e come infrastruttura a servizio del sistema industriale e commerciale del Centro-Sud, vicino ai più importanti nodi autostradali: “particolarmente appetibile da parte delle organizzazioni mafiose per i potenziali vantaggi derivanti dall’attività di controllo criminale e per tale ragione la prefettura di Salerno, unitamente alle forze di polizia, presta costante attenzione al porto di Salerno proprio al fine di scongiurare qualsiasi forma di infiltrazione mafiosa”. Tra i traffici, vanno segnalati anche quelli di rifiuti: recentemente sono state scoperte 7.900 tonnellate provenienti dalla Tunisia. Mentre erano diretti in Burkina Faso, rifiuti speciali quali pneumatici.

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