Un impegno verso oltre 12.000 lavoratori della riabilitazione e del sociosanitario, assunto un anno fa per mettere un freno ai contratti ‘“pirata” con retribuzioni di pochi euro l’ora. Un odioso fenomeno per il quale, nel garantire un servizio pubblico, professionisti ed operatori che effettuano le stesse prestazioni, possono percepire retribuzioni con differenze anche del 40% ed una perdita di diritti consistenti.
Completato il lavoro della commissione tecnica, ora la Regione potrà procedere a dare attuazione alla norma a nostra firma, con l’attribuzione di una premialità alle imprese sanitarie private che applicano il contratto collettivo di lavoro più favorevole ai lavoratori. Un plauso – concludono Ciarambino e Picarone – alla Cgil che da tempo sostiene il contrasto a questa discriminazione salariale che penalizza migliaia di professionisti e rischia di inficiare la qualità delle prestazioni sanitarie erogate ai cittadini».
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