LE PAROLE DI SABATINI. «Abbiamo il 5% di possibilità, che non sono poche. Salvarsi e ripianare le perdite per 29,6 milioni hanno lo stesso coefficiente di difficoltà. Non sono così forte in materia finanziaria, non sono Draghi. Ho sempre fatto il calcio con il lapis dietro l’orecchio come i pizzicagnoli. Talvolta si può uscire da situazioni di sofferenza economica sanandole con ulteriori spese.
Se ad esempio prendi un giocatore a 2,5 milioni e lo rivendi dopo 6 mesi a 12. Oggi il mio telefono non scotta di richieste, per ora ho telefonate di procuratori che si lamentano e che vorrebbero andare ma soldi in cassa non ne portano. Dobbiamo vincere la partita di Verona, affrontandola da disperati e portare a casa un risultato che cambierà il corso della stagione. Parlerò con Inzaghi. Non è una mia scelta e vedremo il suo calcio che redditività avrà. Lo preciso: Inzaghi non è esonerato ma monitorato. Noi dobbiamo essere euforici e disperati.
Non sono mai retrocesso, non voglio retrocedere. Chi retrocede? Altre ma non la Salernitana. Non può e non deve retrocedere». Input per tutti: «Non ho perso neppure una gara dei granata. Li seguo da sempre e con Iervolino è tutto risolto. Noto una squadra non scarsa ma fragile. È come un aereo che “stalla”: se lo fa, poi precipita. Dia è forte, è un giocatore da squadra metropolitana. Se va via, deve accadere non in prestito ma per una cifra ridondante che possa essere investita nell’acquisto di un attaccante di pari valore».
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