Interessante è dare un dato di lettura per fare apprezzare a quanto i lavoratori dell’ASL Salerno hanno concorso, i quali, forse in maniera esclusiva, stanno assistendo a processi di razionalizzazione delle attività e riorganizzazione dei servizi, fenomeni che certamente in alcuni territori della nostra regione sono tutt’altro che avviati.
Per una popolazione campana di circa 5.769.750 abitanti ed applicando alle stesse province i dati elaborati dal giornale, rispettivamente si rileva che per Avellino su 428.523 abitanti la percentuale dell’11,6 % equivale a dire che 49.408 persone ovvero per analoghe volte un cittadino di quella provincia va fuori regione; per Caserta su 908.784 abitanti il 12,8 % equivale a 116.324; per Benevento abitanti 283.651 l’11,8 % a 33.470; per Napoli 3.055.339 abitanti il 5,3 % a 161.933 e per Salerno 1.093.453 abitanti il 10,4 % a 113.719, per un totale di 474.854 uscite fuori regione per prestazioni sanitarie. Il dato, comunque elevato, mostra però una flessione che letta in maniera esemplificativa, mostra una riacquisizione di fiducia verso il nostro servizio sanitario.
Da non sottovalutare il fatto che nel mentre il dato di Napoli potrebbe sembrare positivo rispetto a quello delle altre province, nei fatti bisogna rilevare che le opportunità di servizi e dei presidi sia per varietà specialistiche che per dimensioni è certamente non paragonabile a quelle di tutti gli altri territori.
Purtroppo come spesso accade si deve lamentare la totale disattenzione della regione che dovrebbe favorire il reinvestimento dei risparmi di spesa derivanti dalle maggiori offerte determinate anche grazie ai processi di riordino attuati o in fase di realizzazione, poiché in assenza tutti gli sforzi che si fanno finiranno come sempre a favorire, in termini di allocazione di risorse, chi nei fatti non concorre ai risparmi e a cui le distribuzioni di risorse sono state ad esclusivo quanto inopinato appannaggio. (Pietro Antonacchio)
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