“Il dato diffuso oggi da Coldiretti secondo cui il simbolo della tavola nazionale è la pizza per l’89% per cento degli italiani, pone ancora una volta sugli altari non solo questa tipicità partenopea, unitamente all’arte del pizzaiuolo già riconosciuta patrimonio UNESCO, ma l’intera filiera agroalimentare campana”.
Così in una nota il presidente e il direttore generale di Coldiretti Campania, Ettore Bellelli e Salvatore Loffreda nella giornata mondiale del pizzaiolo.
“La pizza – sottolineano ancora Bellelli e Loffreda – viene percepita come un piatto della famiglia, anche grazie al sapore che deriva dagli ingredienti che l’hanno resa famosa in tutto il mondo, sulla scia di quella tipicità e della territorialità che prodotti di alta qualità presenti in Campania possono conferire. Parliamo del pomodoro San Marzano, dei pomodorini vesuviani, dell’olio d’oliva derivante da straordinarie cultivar autoctone, della mozzarella di bufala campana, del fior di latte, e di tantissimi prodotti a kilometro zero. Per questo motivo la pizza parla al mondo di Napoli e della Campania e rappresenta la forza della tradizione che prosegue nel corso del tempo”.
Proprio nella giornata del pizzaiuolo Coldiretti ha preso parte questa mattina, con proprie aziende agricole, al tradizionale rito che si svolge a Sant’Antonio Abate promosso dal Comune.
“Ci fa piacere ricordare – concludono Bellelli e Loffreda – che la festa del pizzaiuolo è anche concomitante con il tradizionale “cippo” che benedice le professioni che hanno a che fare con il fuoco, accomunando in un certo senso i fornai con i Vigili del fuoco, ma anche la data della tradizionale benedizione di Sant’Antonio Abate, che è conosciuto come patrono degli animali. Per questo motivo non abbiamo fatto mancare la nostra presenza nella città a lui dedicata. In Campania – hanno ricordato – abbiamo una grande consistenza degli allevamenti con 147.542 capi bovini, 304.578 capi bufalini, 165.575 ovicaprini e 83.602 suini”.
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