Sicurezza urbana a Salerno, emessi 737 provvedimenti dalla Questura nel 2023

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Sono 737 i provvedimenti amministrativi emessi dal Questore di Salerno nel corso dell’anno 2023, in linea con quelli dell’anno precedente. Avvisi, rimpatri, proposte di sorveglianza speciale e ammonimenti. Gli interventi, nella loro globalità, sono sempre più numerosi e incisivi, anche in virtù del fatto che il loro raggio d’azione è stato ampliato dalle disposizioni normative, incluse le più recenti, dal decreto legge “Caivano” contro il disagio giovanile alla legge contro la violenza sulle donne e la violenza domestica.

La ratio dei provvedimenti è quella di assicurare la sicurezza urbana, avendo a disposizione degli strumenti efficaci per rendere più tempestivo il momento sanzionatorio amministrativo rispetto a quello penale. Sulla base degli ultimi dati elaborati il Questore della Provincia di Salerno ha adottato tra gli altri 195 avvisi orali (di cui 1 minore) e 289 rimpatri con foglio di via obbligatorio. I DASPO, divieti di accesso alle manifestazioni sportive sono stati in tutto 95 (di cui 3 minori).

Lo strumento negli ultimi anni è stato esteso alla prevenzione urbana: nello scorso anno sono stati adottati 41 divieti di accesso (o stanziamento all’interno o in prossimità) ai locali pubblici (di cui 20 minori) e 32 divieti di accesso alle aree urbane. E ora il decreto Caivano consente di applicare i divieti di accesso anche ai minorenni con almeno 14 anni di età. Nel loro insieme, si tratta di provvedimenti ordinativi interdittivi che spesso vengono sollecitati dalla stessa cittadinanza ed hanno una efficacia persuasiva nei confronti di chi intenda compiere un reato, evitando l’escalation della violenza e neutralizzando la pericolosità del soggetto ammonito.

A questi interventi si affiancano gli ammonimenti con i quali il Questore invita chi compie fatti non ancora penalmente rilevanti a modificare i suoi comportamenti. Nel 2023 ne sono stati adottati 35 per violenza domestica, 32 per stalking e 18 per sorveglianza speciale. Il decreto Caivano ha ora esteso lo strumento ai casi in cui un minorenne (con almeno 14 anni) commette i reati di percosse, lesioni personali, violenza privata, minaccia e danneggiamento nei confronti di un altro minore. Per i reati più gravi – puniti nel massimo con almeno cinque anni di reclusione – l’ammonimento scatta anche per i minori tra i 12 e i 14 anni. L’obiettivo è quello di intervenire in maniera anticipata anche nei confronti della criminalità giovanile.

In tutti questi ambiti descritti, la tempestività delle misure di prevenzione ha una efficacia deterrente e consente una elaborazione efficace delle linee di intervento investigative, con particolare riguardo all’analisi dei fenomeni criminosi, alle vittime, alle persone vulnerabili e al contrasto della violenza di genere.

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