“Desidero esprimere il mio profondo disappunto e preoccupazione per l’atteggiamento della Prysmian, che ha paventato addirittura la chiusura dello stabilimento. Tale decisione non solo mette a rischio il futuro professionale e la stabilità economica dei lavoratori e delle loro famiglie, così come i lavoratori dell’indotto, scaricando di fatto sullo Stato qualsiasi responsabilità nei loro confronti: l’azienda ha incassato i profitti e ora socializza le perdite”.
“Vista la situazione, però, è necessario che ora il Governo si muova in velocità ed efficacia, smettendo di accusare enti terzi della lentezza della sua risposta ma prendendosi le responsabilità dell’attuale situazione. Non è ancora troppo tardi, ma serve che il Ministro Urso prenda finalmente in mano la situazione, predisponendo misure concrete e fornendo risposte certe a tutti i lavoratori coinvolti, in particolare avviando sin da subito una concertazione reale con gli acquirenti annunciati durante l’incontro”.
“È fondamentale che il Governo si impegni senza ritardo per trovare la soluzione che non solo garantisca la tutela dei diritti e le aspettative dei lavoratori della Prysmian FOS di Battipaglia, ma anche un rilancio industriale di quest’azienda, che opera in un settore fondamentale e che acquisirà sempre maggior rilievo in futuro. Finora, purtroppo, il Governo ha dimostrato scarso interesse per il rilancio industriale del Mezzogiorno, perseguendo, anzi, politiche che tendono sempre più ad accentuare il disavanzo tra le zone ricche e povere del Paese, a partire dall’autonomia differenziata per arrivare alla riforma peggiorativa delle ZES del Mezzogiorno”.
“Spero davvero che questo sia l’eccezione che conferma la regola e che il Ministro operi, finalmente, per tutelare quelle realtà lavorative virtuose che esistevano e parzialmente ancora esistono al Sud e che, come Stato dovremmo favorire, invece che abbandonare a se stesse. Per quanto mi riguarda, mi impegno a continuare a monitorare da vicino l’evolversi della situazione e a sollecitare un dialogo costruttivo tra tutte le parti in causa per identificare percorsi di risoluzione che evitino la chiusura e promuovano invece lo sviluppo e il rilancio dello stabilimento, così come dell’industria al Mezzogiorno”.
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