Il governatore campano ha rivendicato l’importanza della iniziativa di Roma: “Ringraziamo i giornali che hanno rilanciato anche sul piano nazionale i nostri manifesti grazie di cuore per l’implementazione“, ha commentato De Luca, dribblando le accuse di aver usato quella comunicazione per fare propaganda. A muovere questa contestazione era stato in coro il centrodestra, indignatosi per le affissioni comparse nelle scorse ore in tutte le province campane, peraltro proprio a pochi giorni dalle tensioni tra il governatore e il premier Meloni sul tema dei fondi di coesione. Incalzato sulla discussa mossa dei manifesti contro l’esecutivo (“Il governo Meloni tradisce il Sud“, recitano infatti i poster), De Luca ha replicato con sfrontatezza all’annunciato ricorso alla Corte dei Conti da parte dei gruppi di centrodestra in Consiglio regionale per valutare un eventuale danno erariale. “Facciano ricorso anche alle Nazioni Unite…“, ha chiosato.
Gli auguri a Todde
De Luca fa gli auguri ad Alessandra Todde per la vittoria in Sardegna: «È stata brava, è una donna di grande qualità e alla fine, al di là di tutte le manfrine della politica politicante, ha vinto il candidato che era il più radicato sul territorio, il più rispettabile, il più qualificato». E ricorda: «Todde, anche nella sua funzione di governo, è stata una donna molto apprezzata. Quindi è una figura seria, importante. Alla fine decide la qualità delle persone, al di là delle chiacchiere della politica politicante». Diciamo che da tempo è in atto un tentativo di disgelo tra il presidente campano e i 5 Stelle, negli anni, invece, non si sono mai risparmiati critiche (e qualche insulto). I pentastellati attraverso Roberto Fico hanno però già detto di essere contrari al «terzo mandato». Ma c’è un avvicinamento. Per esempio il leader 5 Stelle, Giuseppe Conte, si è schierato con la protesta di De Luca e dei sindaci a Roma. «Le proteste di Vincenzo De Luca e degli amministratori contro l’Autonomia — ha detto l’ex premier — sono ovvie, perché è un progetto che distrugge il Paese e i 5 Stelle sono capofila di questo moto di protesta».
No al ricatto dei fondi Fsc
Sui fondi Fsc De Luca continua a tirare dritto e ad attaccare «il governo che sta tentando di ricattarci, dicendo “o fate come vogliamo noi o i soldi non arrivano”. Avete sbagliato indirizzo, noi la testa non la piegheremo mai. Napoli, la Campania e De Luca non si vendono». E ancora: «Abbiamo avviato una battaglia frontale contro il governo Meloni contro i tentativi di prevaricazione rispetto alla Campania e al Sud. Stiamo combattendo in primo luogo per un motivo di identità e di dignità, cioè per dimostrare a chi vive a Roma di una vita parassitaria e di politica politicante che noi non ci vendiamo. Combatteremo in maniera dura fino alla fine, fino a quando non vedremo tutelati i nostri diritti».
Le manganellate
«Le manganellate agli studenti registrate a Pisa sono un fatto grave che ha occupato le prime pagine ma la settimana prima c’è stata una cosa più grave ancora, perché alla manifestazione di dieci giorni fa a Roma c’è stato il cordone di polizia a bloccare e buttare per aria 500 sindaci», dice ancora De Luca.
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