Le lezioni coinvolgeranno gli studenti delle classi primarie e secondarie di scuole di primo e secondo grado e tratteranno argomenti quali il bullismo, il cyberbullismo, la dipendenza da smartphone (nomofobia) e dai social network, il furto di identità, l’adescamento dei minori, le problematiche legate agli episodi di violenza assistita in ambito familiare, la ludopatia e i pericoli del dark web. Capire il disvalore di condotte che vanno oltre il consentito e che non permettono il normale vivere in società è, infatti, il modo migliore per debellare, sin dalla più giovane età, comportamenti che possono avere riflessi anche penali e diffondere un sentimento di “allarme sociale”.
La risposta che devono rappresentare le Istituzioni è ricordare che esistono enti e organizzazioni che hanno lo scopo di eradicare questi fenomeni già nella loro forma embrionale nelle scuole.
Sul sito www.carabinieri.it, ad esempio, è stata dedicata un’intera area tematica al “codice rosso”, dove è possibile trovare tante informazioni utili su: atti persecutori, bullismo, cyberbullismo, maltrattamenti, revenge porn e violenza sessuale. Nell’area tematica è possibile trovare anche il “violenzametro”, oggi consegnato agli studenti sotto forma di segnalibro, di fatto un test di autovalutazione, elaborato dal Reparto Analisi Criminologiche del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, per rilevare i segnali del livello di violenza di genere subita in un rapporto di coppia. Contiene consigli utili per chiedere supporto e aiuto in base al livello di violenza riscontrata al link dell’area tematica “codice rosso”: http://www.carabinieri.it/in-vostroaiuto/consigli/codice-rosso/codice-rosso.
Fonte Quotidiano della Costiera
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