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LA TRAMA
La storia si sviluppa in una nota località italiana dove due avidi imprenditori, dei parvenu senza scrupoli, spadroneggiano con inaudita tracotanza. Arsenio Pantone, produttore di fuochi d’artificio, Gildo Brumenthal, allevatore di quaglie per la catena alimentare, si odiana apertamente e pur di raggiungere i propri fini loschi non esitano a calspestare la legge e strumentalizzare abitanti, ambiente e le reciproche famiglie.
Entrambe le attività rappresentano la maggiore fonte di reddito dell’intera comunità. Gildo vorrebbe a tutti i costi che suo figlio lavorasse per lui, ma il figlio, con il sostegno della madre, si ribella fino a riuscire ad andarsene e a rifarsi una vita, con tutte le maledizioni paterne possibili.
Sara, la figlia di Arsenio, si trova, invece, nella situazione opposta: fin da bambina (dopo la morte della madre, avvenuta per motivi ambigui e su cui si indagherà) ha sempre provato attrazione e curiosità verso quel mondo magico ma invalicabile.
A prendersi cura di Sara ci sono le donnemamma, dipendenti dell’azienda del padre (e, probabilmente, ex amanti pentite, e quindi il richiamo implicito alle donnine di Berlusconi) che da sempre cercano di sopperire a tutte le sue mancanze: sono loro che le danno più stimoli possibile, sono loro che le insegnano a sognare. (Bellissimo esempio di solidarietà femminile).
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