Sul Corso di Salerno, infatti, proprio in queste settimane è evidente – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – il fallimento di un settore messo sempre più all’angolo: tanti, forse troppi, i negozi chiusi ma non solo a causa della concorrenza, che spesso si rivela poi essere scorretta, ma anche della mancanza di “manodopera”, ovvero giovani non disposti a proseguire l’attività portata avanti dai genitori per tanti anni.
«Si tratta di un tema molto preoccupante che non riguarda solo Salerno, ma tutta l’Italia. È indiscutibile che i centri urbani vanno rivitalizzati e quindi bisogna stimolare anche mettendo un po’ tutti sullo stesso piano perché uno dei motivi per cui in questo momento il commercio tradizionale – perché non è il commercio in assoluto ma quello tradizionale che paga pegno – è legato al fatto che c’è una grande crescita dell’e-commerce, soprattutto tra i giovani che sono ormai abituati a comprare online», ha dichiarato Andrea Prete, presidente di Confcommercio Salerno e di Unioncamere accendendo i riflettori su questo dilagante fenomeno.
«Bisogna anche che queste multinazionali paghino le tasse esattamente come le pagano i nostri commercianti e ovviamente, ai commercianti bisogna anche agevolare le aperture, le autorizzazioni che devono essere date più rapidamente possibile ma bisogna anche attivare un percorso che fa sì che i giovani si avvicinino perché molte chiusure sono senza successioni: qualcuno che ha fatto il commerciante per tanti anni e il figlio non vuole continuare e quindi chiudere l’attività.
Bisogna rivitalizzare tutto il sistema, questo progetto serve anche a rivitalizzare i centri urbani, perché questo problema impatta con la sicurezza del nostro città perché la desertificazione di un centro urbano fa ridurre notevolmente la qualità della vita, quindi è un tema molto più importante», ha poi aggiunto il presidente Prete.
Occasione di rilancio per tutto il territorio della provincia di Salerno e per il mondo del commercio e volano economico potrebbe essere sicuramente l’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi che prenderà ufficialmente il via dal prossimo 11 luglio.
Nei giorni scorsi, i grandi media oltreoceano hanno dimostrato grande attenzione per la nuova infrastruttura, come il Washington Post che ha dedicato un’intera pagina allo scalo Costa d’Amalfi. «Costa d’Amalfi è un brand noto nel mondo, importante – ha aggiunto il presidente della Camera di Commercio di Salerno e di Unioncamere – L’aeroporto è una infrastruttura che non può che creare ulteriore occasione di lavoro e sviluppo del turismo negli affari, cioè, è banale dirlo, ma le infrastrutture segnano i territori che può crescere.
Se non hai le infrastrutture rischi di rimanere un po’ arretrato rispetto agli altri e l’aeroporto è una infrastrutture che aspettavamo da tempo ormai ci siamo. Nonostante i gufi che sento in giro va bene lo stesso, vuol dire che saremo felici di zittirle».
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