Non avendo avuto alcuna notizia dei tre dalle 11 di stamattina l’Associazione a cui gli speleologi appartengono, allarmati del lungo tempo trascorso, hanno avvisato della situazione la Centrale Operativa della Guardia Costiera di Salerno. Immediatamente è stato disposto l’intervento della Motovedetta di soccorso CP854 e via terra personale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino.
Dopo prime ricerche infruttuose via mare e via terra il personale intervenuto è riuscito a prendere contatti con il gruppo di speleologi (non avevano possibilità di comunicare all’esterno) che rassicuravano gli intervenuti sul loro stato di salute ma rappresentavano l’impossibilità di uscire dalla grotta via mare in considerazione dello stato del mare presente che impediva l’uscita con la propria imbarcazione.
Con l’ausilio del CNSA si ipotizzava, quindi, un eventuale prelievo dei tre malcapitati via terra studiando l’utilizzo di appropriate attrezzature di solito utilizzate in queste circostanze, operazione che avrebbe richiesto sicuramente tempi molto lunghi. Alle ore 18 circa valutato lo stato del mare dal Comandante dell’unità Guardia Costiera presente sul posto in leggera diminuzione si è tentato il recupero via mare anche con l’ausilio di una piccola imbarcazione messa a disposizione da alcuni cittadini del posto intervenuti in assistenza.
I tre speleologi sono stati così tirati fuori dalla grotta ad uno alla volta con l’utilizzo di cime e salvagenti anulari e portati in sicurezza sulla Motovedetta che li ha fatto sbarcare nel porto di Maiori affidandoli alle cure dei medici nonostante i tre risultavano essere in ottimo stato di salute e senza rappresentare problematiche cliniche.
Una domenica di attività scientifica che poteva avere dei risvolti negativi ma che si è conclusa nel migliore dei modi grazie all’intervento tempestivo degli uomini della Guardia Costiera di Salerno e della perfetta sinergia con altri corpi dello Stato che hanno partecipato all’attività di soccorso.
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