“La nostra attenzione è concentrata sul destino del presidio ospedaliero di Roccadaspide, che dovrebbe essere incorporato nel Dea di Vallo della Lucania Agropoli. Pur riconoscendo l’importanza di potenziare le strutture territoriali, sorgono legittime perplessità riguardo alla proposta di riorganizzazione”, ha detto il segretario generale del Nursind Salerno, Biagio Tomasco.
“La nostra principale preoccupazione riguarda la mancanza prevista di un rianimatore h-24 presso il presidio ospedaliero di Roccadaspide. In un’area classificata come disagiata, tale figura è di vitale importanza per garantire un pronto intervento nelle situazioni di emergenza. La limitazione della presenza del rianimatore a determinati orari potrebbe costituire un rischio per la sicurezza dei pazienti e un deterrente per l’accesso ai servizi sanitari”.
Inoltre, preoccupa la sostituzione dell’unità di Laboratorio Analisi con il Point of care testing (Potc), il che potrebbe compromettere l’accessibilità e la qualità dei servizi di laboratorio per i pazienti della zona.
“Riteniamo inoltre che la riduzione dell’offerta di servizi essenziali, come evidenziato nella programmazione per il nosocomio Rocchese, possa penalizzare le fasce più vulnerabili della popolazione, già svantaggiate da servizi carenti e infrastrutture inadeguate”, ha continuato Giovanni Aspromonte, coordinatore dell’Asl Salerno per il Nursind provinciale.
Pertanto, rivolgiamo un appello urgente ai vertici dell’Asl salernitana e della Regione Campania affinché rivedano attentamente la pianificazione per l’ospedale di Roccadaspide, tenendo conto delle legittime preoccupazioni e delle esigenze della comunità locale. È fondamentale garantire servizi sanitari sicuri, accessibili ed equi per tutti i cittadini della Valle del Calore. In questo spirito di dialogo e collaborazione, ci auguriamo che le istituzioni competenti prendano in seria considerazione le nostre osservazioni e agiscano prontamente per assicurare un sistema sanitario di qualità per l’intera comunità”.
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